Nihïlanth – Graceless Planet

L’uscita del debutto Nihïlanth non fa altro che confermare l’ottimo momento che sta vivendo il death metal francese. Tante piccole realtà stanno buttando fuori dischi di una certa importanza e la scena potrebbe riservarci ulteriori sorprese sul breve periodo vista la solida base fin qui prodotta.

Con Graceless Planet abbiamo quindi il debutto firmato Nihïlanth, 33 minuti che fanno senza dubbio il loro dovere a cavallo di un death metal di stampo svedese, spesso, sia tirato che “oscuro” oltre che adeguatamente contundente. Tuttavia non è la Svezia l’unica fonte dalla quale i Nostri attingono. Verrà difatti alla mano anche certo tecnicismo americano alla Death/Cynic e la cosa è anche ben diluita senza il manifestarsi di particolari forzature (la prima Le desosseur de cadavres mette le carte sul tavolo molto bene).

I Nihïlanth fanno passi attenti e si affidano alla parola solidità lungo i tracciati di questa prima fatica. I pezzi dimostrano creatività ma per ora non caricano le articolazioni e non eccedono sulle strade più impervie fatte di “sola ricerca”.

C’è la voglia di attivare momenti d’impatto ben pensati con la violenza che talvolta si apre su nere melodie che sanno tanto di primi Opeth (una presenza pratica, ben sparsa e non opprimente). Restano basici e solidi ma sanno anche ingolosire, è questo l’aspetto che funziona di un Graceless Planet che sembra indubbiamente pronto per promettere i suoi piccoli sfracelli.

Tiro ritmico azzeccato (di quello che prende senza troppi fronzoli), un bel vocione ad imbrattare le strutture e via schiavi di chitarre pronte a ledere, trascinare ed intrigare a dovere. La produzione è un po’ chiusa ma mette comunque in risalto l’operato dei musicisti (batteria e basso si fanno volere bene). Graceless Planet diventa così il classico disco sul quale potere fare affidamento quando si vuole navigare distanti dallo smalto dei capolavori più ingombranti.

I Nihïlanth colgono l’obiettivo senza caricare eccessivamente il “fattore aspettative”, facendo così si portano a casa un risultato sicuro, e un disco che ti mette addosso la voglia di essere ripreso più volte (ed è proprio qui che capisci l’effettiva bontà del tutto) anche per merito di una tracklist che non cede (basta pensare alle ottime Shared Minds, Entity e alla buissima Visions of Al-hazred messe senza alcun timore in coda).

70%

Summary

Great Dane Records (2021)

Tracklist:

01. Le Desosseur De Cadavres
02. Endless Red Stream
03. Inversion Of Values
04. A Promontory Of Pain
05. The Cairn
06. Shared Minds
07. Entity
08. Visiona Of Al-Hazred