Francia e death metal, un binomio che negli ultimi tempi mi sta dando parecchie soddisfazioni; tanto da farmi scegliere o meglio “buttare a peso morto” sopra l’ascolto di ogni nuova band che mi si para davanti. Non fanno eccezione i Nervous Decay, fautori di un debutto omonimo che promette da subito tanto belle cose.
Il quartetto trova adeguato riparo sotto la connazionale Great Dane Records e diciamocelo non si presenta esattamente ai nostri occhi con la “copertina dell’anno”. Questo potrebbe allontanare una buona porzione di ascoltatori che si lascia ancora ingolosire dalla prestanza di un buon artwork; beati (si spera) invece gli impavidi, i quali riusciranno ad andar oltre le apparenze, e godersi così un disco creativo, laborioso ed efficace. Un lavoro pienamente in grado di fare il suo dovere e lasciare così un buon gusto oltre che del terreno fertile per future mirabolanti invenzioni.
Un tiro heavy ed avvolgente cavalca una produzione capace di esaltare un certo classicismo. Death metal tecnico che ama inzupparsi su beate partiture thrash metal assolutamente pungenti. I Nervous Decay intricano le manovre, zappano con insistenza, ma non perdono mai di vista l’essenza del pezzo, offrono si tecnica senza dimenticare di razziare il possibile con il maggior tatto possibile.
Nervous Decay è un album che cresce, soddisfa, colpisce e ci lascia fruire di linee vocali capaci di graffiare in scia alla loro natura avvincente e trainante.
Si gode e si prendono appunti lungo l’ascolto, un ascolto capace di orbitare attorno ad un certo spettro senza finire con il piede sopra ripetizioni o “ossessioni sbagliate”. I ragazzi badano insomma al sodo, ma sanno soprattutto suonare, e vanno a condensare al meglio tutto ciò che può fornire ricchezza e sostentamento.
Non si potrà restare impassibili di fronte al lavoro di basso, le sue saranno ulteriori sfumature che andranno ad accatastarsi sopra una manovra tenuta in perenne movimento (ogni ingranaggio farà il proprio dovere). Nervous Decay è un disco che affonda le sue radici nel passato più saldo, però grazie al suo tiro riesce ad intrufolarsi con decisione dentro un’attualità che per ripartire deve prima adoperarsi con mestiere sopra un selciato bene conosciuto.
Emergono certamente i Death, i Dark Angel ma anche la scuola technical death europea mantiene il suo respiro all’interno di un lavoro che potrà fare sussultare e stregare diversi rugosi cuori. Il problema sarà solo arrivarci ad ascoltarlo il disco dentro questa giungla discografica andatasi ad allargare nel tempo sempre di più.
Summary
Great Dane Records (2021)
Tracklist:
01. Cerberus brace
02. Daily poison
03. Mirrors of pain
04. Nervous decay
05. Shield of delusion
06. Doomsday clock
07. Lobotomy