Le proposte recenti date dalla spagnola Ardua Music (ex The Vinyl Division) ti fanno tornare al loro capezzale spesso e volentieri. Gli ultimi prodotti dell’etichetta che ho potuto sentire si sono guadagnati tutti un posto d’onore all’interno della webzine. Autumnfall, Voidhaven ed Aathma in modi diversi hanno saputo esplorare i loro territori malinconici ed il disco che andremo a trattare quest’oggi riuscirà a fare altrettanto.
Voliamo in Belgio, per la precisione in casa My Lament, band che dopo l’esordio Broken Leaf (2009) aveva rilasciato solo un ep e un singolo (si sta parlando di Life Will Be the Death of Me, brano qui riproposto e che chiude dignitosamente il disco). Abbiamo dovuto aspettare il 2023 per poter mettere le orecchie sopra The Season Came Undone e i suoi 50 minuti a cavallo di death, gothic e doom.
Ciò che salta immediatamente all’attenzione è la varietà respirabile all’interno della tracklist di The Season Came Undone. I pezzi arrivano e si lasciano distinguere con classe e tatto, tal cosa è certamente inusuale per questi territori sonori, soliti nel non mollare la presa e l’habitat sonoro già a priori. Però è anche meglio puntualizzare, non si svierà verso altri generi o verso “follie” all’avanguardia, ma si avvertirà un minuzioso lavoro di scrittura, uno stile che tenterà sempre di variare un certo approccio e le sue rifiniture per quanto possibile (senza fare assurdi sconfinamenti ecco).
La base di partenza è certamente quella classica, quella dei Maestri inglesi Paradise Lost e My Dying Bride. I My Lament cercano però di attualizzarsi per quanto possibile, e traggono le loro ispirazioni anche da Saturnus e Swallow the Sun. Sul tutto avremo incursioni vocali sullo stile di Fernando Ribeiro (Fallacy e Like Fallen Rain) e Peter Steele (Dying of the Light), prelibatezze canore che andranno ad incastrarsi con i momenti più cupi dati dalla fida presenza di un profondo growl.
Abbracciati dalla opener Everything Goes to Waste (ottimo mix di oscurità ed afflizione che regala anche il primo di diversi meritevoli ritornelli) arriviamo alla lentezza romantica dell’imponente My Mausoleum, sorta di “brano manifesto” che grazie al suo classico magnetismo doom avrà la peculiare missione di attrarre l’attenzione verso questa uscita.
Le linee vocali di Like Fallen Rain sono un raro dipinto da osservare con la morte nel cuore, mentre si distinguono con onore anche le brevi Oh, Fall e November, composizioni che danno un ritmo ancor più differente e sensorialmente gothic al disco. Dying of the Light è un altra perla capace di mutare subdolamente pelle e che lascia spazio ad una strumentale esplorativa e per nulla buttata lì a caso come Like Something Almost Being Said.
Che siate degli inguaribili nostalgici o dei giovani calpestatori dei mondi death/doom poco importa, la qualità quando scende, scende, e un album come The Season Came Undone va preso e digerito con tutta la passione possibile. I My Lament confermano l’incredibile ed ottima annata di Ardua Music.
Summary
Ardua Music (2023)
Tracklist:
01. Everything Goes to Waste
02. My Mausoleum
03. Fallacy
04. Like Fallen Rain
05. Oh, Fall
06. Dying of the Light
07. Like Something Almost Being Said
08. November
09. Life Will Be the Death of Me (2023 Remaster)