Morcolac – Drawbridge to Citadel of No More Dawn

Dopo due dischi sotto Darker than Black Records i lombardi Morcolac approdano sotto Dusktone e permettono così di legare certi fili oscuri in territorio nazionale. L’inizio di tale “riscaldamento” prende il nome di Drawbridge to Citadel of No More Dawn, un’uscita di mezz’ora accreditata come ep ed usata come sorta di rodaggio in preparazione di future uscite.

Un ep certamente corposo, mai lasciato al caso e che ci permette di familiarizzare con il black metal epico e ferale della band. I Morcolac sembrano avere le intenzioni ben chiare in testa e non sbagliano un colpo che sa adoperare sia la violenza efferata, sia certa ruvida e mai scontata eleganza.

All’interno di Drawbridge to Citadel of No More Dawn troviamo sei composizioni aperte dalla strumentale ed arcana Witchblessed Nightwaltz, l’ideale inizio per le tre canzoni “cardine” dell’uscita. Il corpo principale lascerà poi lo spazio a The Chant of Barbarian Wolves dei Satanic Warmaster (imbeccata servita su piatto d’argento per comprendere parte delle influenze della musica Morcolac) e alla conclusiva (nuovamente strumentale e dagli spazi medievali) And in the End We Only Saw the Shameful Rays.

Ma veniamo alla “ciccia”, ovvero alle tre intriganti tracce che i Morcolac ci mettono davanti con piglio, spiritualità e non poca eleganza. Sono proprio le lande finniche ad ispirare il riffing compatto e viandante di Memorialmoon Narrates the Morbose, brano che funziona, varia, irradia immettendo melodia senza esagerare, dando un senso di compostezza che non posso fare a meno di elogiare e sottolineare (solidità, completezza, sazietà, tutto gira alla grande).

Dungeon Dustears ci attacca con un interpretazione vocale tagliente, passionale ed efficace. Note che ci scivolano via su vena malinconica, lasciando fluttuare sensazioni d’annata (in particolare le tastiere che andranno a stabilire un legame speciale con chi ha vissuto certe uscite anni ‘90). Con la successiva Wormchalice of the Dirtiest Church si continua l’andazzo accentuando con “melodia heavy” ed un senso di ritualità che non può che far bene ad un prodotto di questo tipo.

Si possono spendere molte o poche parole, però di fronte a questo prodotto non c’è da esitare, la qualità è lì pronta a tendere i suoi mutevoli agguati, ed imparare a conoscere una formazione italiana con un potenziale del genere penso rappresenti un gesto che in cuor nostro dovremmo compiere.

Summary

Dusktone (2024)

Tracklist:

01. Witchblessed Nightwaltz
02. Memorialmoon Narrates The Morbose
03. Dungeon Dustears
04. Wormchalice Of The Dirtiest Church
05. The Chant Of Barbarian Wolves (Satanic Warmaster Cover)
06. And In The End We Only Saw the Shameful Rays