Megascavenger – Songs in the Key of Madness

Eccolo nuovamente, l’uomo dai mille progetti: Rogga Johansson. Sotto certi aspetti è davvero incredibile la modalità con la quale ogni volta ci si tuffa dentro la sua musica, il significato per quanto mi riguarda è abbastanza semplice, i suoi dischi funzionano e rastrellano sempre il dovuto, si fanno scegliere, spiccano per onestà ed immettono carica e quell’innata voglia di ascoltare una nuova lezione di death metal casereccio.

Con il monicker Megascavenger arriviamo quindi al quinto tassello discografico, l’album si intitola Songs in the Key of Madness ed è uscito nell’Agosto 2020 sotto Xtreem Music. Si tratta di nuovo contratto per la creatura di Rogga dopo i dischi rilasciati da Selfmadegod Records, un nuovo contratto che come spesso accade porta i suoi frutti. Non che ci sia da lamentarsi sulla passate prove, ma il nuovo arrivato è capace di piazzarti addosso una carica ferale non indifferente.

La melodia viene riposta in un angolo con i Megascavenger, qui si pensa solo a colpire, senza mai lasciarsi il dubbio se dover respirare o meno. Una unta e scarsa mezz’ora che macella ed appaga completamente, filtrata con l’aiuto di fidi amici come: Aaron Whitsell (Cropsy Maniac) sulle prime due traccie They Went Mad e The Beckoning of the Rats (su questa presente anche il vocalist olandese Silvester Koorevaar compagno di Rogga nei Fondlecorpse); Rober di Machetazo e Ruinas su Laboratory Serenades; Jonny Pettersson (Ashcloud, Wombbath) su Nothing But The Feet Remains e dell’ex Centinex Dennis Blomberg su ben tre pezzi (Five Severed Fingers, Human Sinkhole e una A Terrible Tale Of Reeking Remains che fa girare le chitarre divinamente) mentre chiude la partita dei nomi il feroce e duttile lavoro alle pelli di Jon Skäre.

Il death metal targato Megascavenger riunisce nel parco a giocare uno spirito gore plasmato a dovere sul fare tipico svedese (oltre al logico marchio creativo di Johansson ci ho sentito molto i primi Hypocrisy), senza dimenticare di chiamare all’appello alcune formazioni storiche americane (a tal proposito vanno certamente evidenziati alcune rifiniture alla Morbid Angel usate perlopiù come “orpelli”, senza dover mai sconfinare nel puro plagio).

Giù a capo chino, belli abrasivi, air guitar “alla mano” e via sulle note come dei dannati. Il vero passatempo risiede qui, su dischi rapidi, coriacei ed efficaci come Songs in the Key of Madness. Null’altro che l’ennesimo tributo al death metal da parte di un’artista che il tempo riconoscerà – nel suo piccolo – come fondamentale traghettatore.

70%

Summary

Xtreem Music (2020)

Tracklist:

01. They Went Mad
02. The Beckoning Of The Rats
03. Laboratory Serenades
04. First We Slay (Then We Gorge)
05. Five Severed Fingers
06. Nothing But The Feet Remains
07. Human Sinkhole
08. A Terrible Tale Of Reeking Remains