Mantiel – Obskurité

Terzo disco per la rarefatta creatura chiamata Mantiel. Obskurité nei suoi 44 minuti è riuscito a stregarmi a dovere, rilasciando nell’aria quel sapore opprimente e persuasivo di puro ed artigianale raw black metal.

I Mantiel non inseguono tendenze né cercano raffinatezze, quest’unione di intenti tedesco/cilena arriva con ferrea volontà e mani sporche a pitturare una tela che si tinge dei soli colori di grigio e nero. Se mal digerite le produzioni “nascoste” e sbilanciate voltate lo sguardo altrove, Obskurité parla la lingua del mistero, di tenebre ed oscurità (l’album è dedicato a Vrolok, chitarrista degli ecuadoriani Wampyric Rites scomparso davvero troppo presto a causa di un malore improvviso). Fuoriescono lapilli melodici, ma saranno solo una tiepida cura palliativa, poiché non ci sarà limite alla discesa verso un cupo e letale sprofondamento, verso un cambiamento che è anche “realizzazione”.

Un disco questo dei Mantiel capace di sprigionare un potere arcano. Un sibilo che vive sotto la terra, latente e pronto ad intrufolarsi nelle crepe dell’animo con l’obiettivo preciso di seminare tutto il male e l’ossessione possibili (mi sovviene la canzone Eroded Monoliths in the Twilight per descrivere tutto ciò). Se sapremo andare a nozze nella cacofonia generata (che non è eccessiva bisogna dirlo, permane comunque una certa distinzione delle componenti), non esiteremo nel finire schiavi di cotanta, mesta, anestetizzante crudezza.

Finire a parlare dei singoli brani risulterebbe abbastanza inutile e ripetitivo; di certo però finiscono ad impressionare Eternal Veils of Tragedy per qualità, il lungo accompagnamento di Under the Black Hymns of Vrolok per intenti e passione impressi o il decrepito, maledetto inno chiamato Unholy Storms of Crucifixion. Rimane comunque chiaro il messaggio che se idonei, troverete tutto il disco di vostro gradimento da cima a fondo. Scontato dirlo, ma queste sono sensazioni che lavorano “sulla pelle” molto più che in altri generi, una musica che richiede in pratica un grado di affinità del tutto particolare.

Buttate dentro un vecchio e sporco frullatore le sensazioni misantropiche del black metal finlandese, aggiungete il tocco malinconico Drowning the Light e guarnite il tutto con la spezia vampirica di Mutiilation e Black Funeral. Ciò che è otterrete sarà qualcosa di molto simile a questo dannato e miserabile Obskurité.

70%

Summary

Inferna Profundus Records (2022)

Tracklist:

01. Ancient Remains Embodied In Mysticism
02. Crossing Through The Quintessence
03. Eternal Veils Of Tragedy
04. Eroded Monoliths In The Twilight
05. Under The Black Hymns Of Vrolok
06. Unholy Storms Of Crucifixion
07. Ein Königreich Das In Der Weisheit Bleibt
08. Beyond The Stars – Depths Awakens