I norvegesi Madder Mortem sono sempre stati sinonimo di coriacea personalità. Li conobbi ai tempi del tour di supporto al loro All Flesh Is Grass, disco in grado di inserirli dentro qualche teca, unica, preziosa, speciale, un disco che posso ancora ricordare vividamente senza problemi per i tracciati che era stato in grado di fornire. Erano già un’entità “formata”, con idee ben precise e qualità di spicco che defluivano dalla potenza vocale ed elegante di Agnete Mangnes Kirkevaag.
Assieme al fratello Birger Petter M. Kirkevaag (e dal batterista Mads Solås, con loro dal 1999) i Nostri hanno da sempre dipinto tele di spicco, lavori che il tempo non ha potuto far altro che potenziare donando alla band il rispetto di chi è alla ricerca di musica esplorativa, d’impatto, eppure anche melodica (difficile inquadrarla in un genere specifico). E’ davvero un piacere, un onore poter usufruire ancora oggi di loro musica inedita ed il nuovo Old Eyes, New Heart non fa eccezione a riguardo.
Il titolo quasi profetico sta a sottolineare come tutto cambi, oppure no, i Madder Mortem si fanno carico di un songwriting a dir poco stratificato e adoperano a dovere tutte le armi che l’esperienza ha predisposto per loro da parte. Una visuale totale della loro musica che sfocia con lucida delicatezza sulle note di quest’album.
Old Eyes, New Heart è un disco che “gioca” con il proprio ascoltatore, lo fa volteggiare cortesemente per poi colpirlo all’improvviso con qualche inquadrata impennata. La tracklist mette appetito e non lascia mai diluire l’attenzione che resta invece avvinghiata alle note impresse con stile e virtù creative.
Il tormento della opener Coming From the Dark lascia tempo a tralicci ipnotici e declamatori, l’ideale trampolino che darà il via ad una stratificazione emotiva continua e sempre elegante.
On Guard, Here And Now e la conclusiva Long Road mettono in risalto il lato più intimo e “raccolto” griffato Madder Mortem ma saranno la tumultuosa Master Tongue prima, Cold Hard Rain e The Head That Wears the Crown a seguire (l’impennata del refrain della seconda una vera e propria chicca) e poi l’agile Unity e Towers a giocarsi il ruolo di protagoniste indiscusse dell’intera opera.
Nonostante la presenza di tale picchi, il resto non sta a guardare e ti costringe comunque a vivere il tutto nella sua interezza con estremo interesse. Fondamentale l’unione organica di umori che si finisce a respirare, una pelle in continua mutazione che farà il piacere degli ascoltatori trasversali. Ampiezza, emotività, melodia perfettamente inquadrata, questo in poche parole quello che respirerete ascoltando la musica Madder Mortem, musica in crescita, evidenziata con più naturalezza, oggi più di ieri.
Prodotto e registrato in maniera ineccepibile e vibrante dallo stesso Birger Petter M. Kirkevaag Old Eyes, New Heart ci riconsegna una band che si merita forse più di altre di ingrandire il proprio seguito, in compostezza, passo dopo passo.
Summary
Dark Essence Records (2024)
Tracklist:
01. Coming From The Dark
02. On Guard
03. Master Tongue
04. The Head That Wears The Crown
05. Cold Hard Rain
06. Unity
07. Towers
08. Here And Now
09. Things I’ll Never Do
10. Long Road