Lunar – Tempora Mutantur

Tappa numero quattro per gli americani Lunar, fautori di un progressive metal molto attento ed “educato” con dentro cose classiche ed altre tendenti all’estremo. Stupisce senz’altro il bilanciamento delle parti che va ad amalgamare il tutto premiando l’insieme.

Tempora Mutantur si presenta sotto le vesti di concept legato alle quattro stagioni e le canzoni ne riflettono giocoforza i diversi mutamenti. L’inizio con A Summer To Forget è quindi un biglietto da visita necessario, lo step che apre con forza uno spiraglio verso una concreta emotività di fondo (si parte con passi baldanzosi per sconfinare poi con ruvidità improvvisa).

Il disco è sicuramente eclettico, abile nel cambiare i suoi registri senza mai smarrirsi, radicato nei canali progressive metal che passano dai nevralgici anni ‘70 sino all’arrivo su aspre impennate appoggiate al death metal più raffinato di stampo Opeth (presenti comunque nelle loro diverse salse).

Gli undici minuti di Fall Back into Old Habits fungono un po’ da “test” delle asperità, la canzone è ficcante e sciorina le diverse abilità di una band che non si fa di cerco pregare nel cambiare faccia alla propria medaglia. Weakening Winter Touch penso sia quella capace di ficcarsi da subito in testa, il tipico brano che è un piacere ritrovare e sorseggiare. In chiusura troviamo poi le tre agili parti della title track: si passa dalla dolce Passage Of Time a una Broken Pendulum dai toni un po’ alla Cynic prima che certi “discorsi” alla Dream Theater su Watch The Weather Change possano portarsi via tutto.

C’è da passare del bel tempo su Tempora Mutantur, soprattutto c’è materiale per scacciare la noia perché qualsiasi scelta i Nostri scelgono d’intraprendere sembra essere sempre quella giusta, mai troppo sofisticata, né troppo articolata (c’è sempre una forma ideale a reggere le sorti dell’album). I Lunar viaggiano dunque nel mezzo, sanno certamente comporre cose interessanti ed ispirate e sanno fare le transizioni a ridosso di certi “cambi d’umore”, andamenti che non appaiono mai stucchevoli o buttali lì giusto per stupire.

Con una produzione quadrata i Lunar esaltano le loro partiture, enfatizzano le asprezze ed incantano con le parti più quiete, dolciastre e melodiche. Certi stacchi potrebbero appena destabilizzare ma sono certo che un piccolo ripasso laverebbe via le possibili indecisioni che un grado di ricercatezza non comune ci impone di diradare. Questione di dimestichezza, di voglia di assaporare un percorso virtuoso ma ricco di sicurezza nei propri mezzi, un percorso che vuole premiare prima tutto la soddisfazione personale del gruppo.

La capacità di calzare diversi movimenti adattandoli alle esigenze è una dote spiccata, questi ragazzi ci consegnano in questo modo un prodotto genuino, da non lasciare correre indisturbato.

70%

Summary

Saibot Reigns (2025)

Tracklist:

01. A Summer To Forget
02. Fall Back Into Old Habits
03. Seasonal Interlude
04. Weakening Winter Touch
05. Spring In My Step
06. Tempora Mutantur Part I – Passage Of Time
07. Tempora Mutantur Part II – Broken Pendulum
08. Tempora Mutantur Part III – Watch The Weather Change

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