Arriviamo un po’ in ritardo su These Nameless Worlds ep di lancio del monicker svedese Lightlorn.
L’uscita è avvenuta primariamente nell’Ottobre 2022 ma è stata in seguito raccolta e rispolverata per una degna stampa da Black Lion Records (avvenuta qualche mese dopo, nel Giugno 2023). I Lightlorn ci sanno fare, è inutile negarlo, stiamo parlando di un qualcosa che vale un potenziale “crack” da qui a poco tempo.
Debuttare così, con un cosmic/post black metal già adulto e pronto a soddisfare completamente il proprio ascoltatore non è da tutti (credo sia dai tempi dei primi passi di Progenie Terrestre Pura che non si avvertiva una tale sicurezza d’intenti). La classe si espande e domina in lungo e in largo i quattro brani protagonisti di una release che rapisce, seduce e “schiavizza” a suo modo, senza l’uso di mezzi termini.
All’interno della musica dei Lightlorn coabitano freddezza, impatto e feeling astrale già fatto e finito. Il tutto giunge a noi in maniera ovattata, poderosa e caricata a dovere, sospinta da una voglia particolarmente traboccante, soprattutto viva e con la voglia di stringere spire e partire per l’esplorazione. Il riffing è ben piazzato e ci sposta continuamente all’interno di un disegno cosmico particolarmente denso e particolare.
Si riesce nel non ovvio intento di formulare una qualcosa che sia al contempo austero, distaccato ma anche tanto, molto viscerale. I pezzi d’altronde parlano da soli, quattro ghiotte perle perfettamente centrate all’interno di un vasto percorso stellare, musica che ti aggredisce senza perdere di vista l’aspetto melodico/seducente che ti farà tornare ad ispezionare le sue spire più volte e con rinnovata voglia (una mezz’ora coesa che si lascia inghiottire dalla qualità da cima a fondo).
Essere già così fluidi nel protrarre il singolo pezzo sempre oltre i sette minuti è un qualcosa di pazzesco. E’ una lucidità incredibile quella posta a dominare questo These Nameless Worlds, una naturalità che forse non avrebbe neppure il bisogno di sussistere eppure c’è, e ci lancia contro dei grossi respiri anche facili da afferrare e conquistare.
Una mezz’ora densa e lucida, dove tutto risulta perfetto e magico. Ci troviamo al cospetto della pura perfezione. Musica che ha dell’eclatante se si pensa che è un primo passo discografico. Dritta al punto e senza bisogno di ulteriori appelli, i Lightlorn ci impongono una musica trascinante, grande, impetuosa e dal trainante/spiccato senso malinconico.
Non c’è da girarci troppo intorno quando sussiste tale brillantezza, quando le note fluiscono a rotazione e ti stupiscono per essere cosi “perfette” già da subito, un primo passo autoritario e che lascia campo a grosse, davvero grosse speranze.
Summary
Autoproduzione (2022), Black Lion Records (2023)
Tracklist:
01. Unmapped Constellations
02. Through The Cold Black Yonder
03. Dilation Sleep
04. Stargazing In The Abyss