Legacy of Brutality – Travelers to Nowhere

Una bella scoperta, sotto certi aspetti anche sorprendente.

Arrivano alle mie orecchie per la prima volta gli spagnoli Legacy of Brutality. Non so quale sia stato il percorso che li ha portati a Travelers to Nowhere ma posso dire che la band ha le idee molto chiare e decise sullo stile che vuole intraprendere.

E’ difatti la Svezia a torreggiare nella musica esposta in questa uscita targata 2023, la Svezia e le sue innumerevoli correnti che tanto ci hanno dato in termini di persuasione e qualità. Ed è proprio la qualità a farsi sentire su Travelers to Nowhere, un disco (il loro quarto) che succhia l’opportuna vitalità, rinnovandola con estrema efficacia in territorio death metal melodico.

I Legacy of Brutality lavorano con l’istinto, ed hanno il coraggio di fare ciò che vogliono. La title track di ben venti minuti è li statuaria a rendere lustro ad un modo di agire che ancora affascina ed eccelle. Al suo interno si respira tutta la Svezia possibile con brevi puntate melodiche alla Amorphis (quarto minuto) ed altre rocciose alla Bolt Thrower (minuto sedici). Un pezzo che prende, trascina e non annoia mai; si arriva alla conclusione totalmente appagati, aggrappati ad armonie che ci lasciano addosso un giusto senso malinconico.

Le asce si lanciano in melodie passionali, la voce evoca e sporca di epico che è un piacere mentre si percepisce con fierezza una certa impostazione alla Dissection/Unanimated sopra quella più evidente alla Amon Amarth/primi Opeth, assoli che rimembrano gli Arch Enemy faranno capolino sino a sfociare in lontani lapilli alla Death.

Ciò che riesce ai Legacy of Brutality è l’abilità di formare una miscela con dentro impatto, violenza, melodia ed aspetti più epici in un mix perfettamente equilibrato. Sarà la scorrevolezza a dominare Travelers to Nowhere e questa perdurerà lungo tutti e cinque i brani che lo compongono.

Solidità, adeguato magnetismo si fanno largo sulla strada tracciata dalle varie Crimson Dawn (strofe perfette e carnali), Bringers Of The Storm (tiro con magico trasporto annesso), The Druid (che razza di intensità, che qualità, tutto ciò mi prende non poco) e After The Forests Have Burned. Brani se vogliamo più “semplici” ma che non smontano affatto lo sforzo profuso in apertura dalla title track. Diciamo che i mezzi adoperati sono gli stessi però vengono filtrati in modo da sforzarci di meno, suggellando così la riuscita di un disco che ogni estimatore di melodia nordica dovrebbe custodire gelosamente.

73%

Summary

Abstract Emotions (2023)

Tracklist:

01. Travellers To Nowhere
02. Crimson Dawn
03. Bringers Of The Storm
04. The Druid
05. After The Forests Have Burned