Terzo disco in pochissimo tempo per il prolificissimo progetto tedesco Lebensnacht. Il 2014 ci porta così in regalo Uudelleensyntynyt ikuiseen pimeyteen, e la sua copertina è capace di inserirci nel concept al meglio, spiegandosi forse meglio di tante inutili parole.
Intanto, il black metal del Nostro non da mai un preciso senso di ordine (è strano perché sussistono delle variazioni, eppure non sono mai così spiccate), si cerca invece di spannare il più possibile, allargare la materia fino ad espanderla. L’iniziale predisposizione profonda è certamente richiesta per potersi preparare/infiltrare dentro a questo cunicolo al meglio, l’idea è quella di trovarsi di fronte ad una formula dai contorni abbastanza semplici, poi con il tempo -e stranamente- ci renderemo conto di quanto le cose poi tanto semplici non sono.
Le canzoni sono erette con cura, senza l’impellente bisogno di dover morire a tutti i costi in seguito alla fretta, c’è dentro la giusta dose di bilanciamento fra ciò che è marcio (ma quasi mai violento), e ciò che invece cerca di ampliare la questione, quasi come se fosse una volontà divina a richiederlo (e qui ben ci si ricollega al concept spirituale riguardante il trapasso).
Chitarre sguinzagliate, libere di fluttuare come arpie, tastiere ben presenti ma che fanno di tutto per non ingombrare, il black metal dei Lebensnacht è “rotondo” ma ruvido, si tinge di completa oscurità fermandosi di tanto in tanto a riflettere per poi ripartire (con Blutmeer non potrete fare a meno di pensare a Filosofem), a volte con puntualità, altre volte meno, grazie a quella sorta di volere creativo/intuitivo.
Non è un disco veloce, ma non per questo annoia, nel suo essere “fermo” riesce a trovare gli espedienti per rigenerarsi quel minimo, niente di altamente fantasioso, non è certo l’avanguardia la qualità che vogliamo scovarci dentro. La prestazione vocale volenterosamente classica nel cercare a tutti i costi di buttare fuori disagio e sofferenza, nel farlo però non esagera, come se ci trovassimo di fronte ad una personalità conscia della propria follia, controllata in qualche modo dal potere di note volutamente incantatrici.
Uudelleensyntynyt ikuiseen pimeyteen ti porta al distacco, riesce così bene a farlo che quasi ti dimentichi ciò che stai ascoltando, quest’arma a doppio taglio impedisce -forse- la completa soddisfazione, questa rimane latente, come se avanzasse ma solo a corrente alternata, bloccata da qualche parte a chiedersi quale sia l’esatto valore dell’opera.
Il disco sarà un degno accompagnamento per gli attimi di riflessione, perché in fondo e in conclusione, saranno proprio le persone con questa spiccata dote a venire qui premiate e nessun altro.
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Riassunto
Naturmacht Productions (2014)
Tracklist:
01. Erwacht
02. Blutmeer
03. Blutsturm
04. Transzendenz
05. Zwiegespräch
06. Erkenntnis
07. Ende
08. OH