Kannonau – Initium (2008): riscoprire un gioiello folk italiano dimenticato
Andiamo a togliere un po’ di polvere dal disco di debutto dei nostrani Kannonau che, con Initium, hanno composto (nell’ormai lontano 2008) un succulento prodotto folk a 360°. Sono difatti molteplici le sensazioni che riesce a trasmettere quest’opera. Come se stessimo ascoltando una sorta di “best of” di inediti, con in mezzo le diverse sfumature sonore accavallatesi nel corso di un’intera carriera. E invece niente di tutto ciò: ci troviamo semplicemente di fronte a una realtà semplice e creativa, che con disinvoltura riesce a mettere i piedi in diversi tipi di calzature.
Ci ho sentito un po’ di tutto, su Initium. Partendo ovviamente dai Death In June per arrivare agli :Of the Wand & the Moon:, passando per la sensualità degli Ordo Rosarius Equilibrio o la vellutata epicità marchiata Sol Invictus.
Portamento epico e rituale, a volte dai toni accattivanti e marziali. C’è spazio per tutto in questo percorso di 45 minuti, dove una voce maschile profonda e sensuale ci guiderà in un vecchio mondo dove a farla da padroni sono pietra e legno.
I brani: un viaggio tra sacralità, poesia e intensità emotiva
È bellissima l’apertura diramata da Revenge, raggelante splendore scandito con una calma gloriosa. Si continua poi con la ruvida leggerezza di The Human Abstract e la sacralità “che sa cingere” della title track. I Kannonau non hanno fretta di mostrare le particolarità del loro mondo e tutto il loro caleidoscopio sonoro. L’avanzare è lento e ciclico, si lascia assaporare amabilmente come ogni vino rosso che si rispetti (ogni riferimento al nome della band è puramente casuale).
Sono incantevoli il ritmo e lo svolgimento di Death to the Weak: il brano, nella sua semplicità, riesce a spiccare nella categoria “amarcord”. Ad aspettarla, troviamo anche la successiva La Fine dell’Uomo. Il suo particolare aspetto tragico mi lascia spiazzato ogni benedetta e santa volta che l’ascolto.
Il percorso prosegue prima con la danza marziale di Tragedia d’Amore e di Morte (le cui lyrics sono tratte da Contemplazione della Morte di Gabriele D’Annunzio). Poi con la meno ispirata Third Level, prima di poterci buttare a capofitto nel finale, dove spiccano la dolorosa Addio! e l’epica filastrocca di Dragon of Death.
Initium è senza dubbio un disco di alto valore, un lavoro da andare a recuperare per poter completare il nostro personale mosaico di formazioni italiane. Non aspettatevi un capolavoro di proporzioni gigantesche, però non pensate nemmeno lontanamente di sottovalutare un progetto tanto ambizioso come questo.
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70%
Summary
Misty Circles (2008)
Tracklist:
01. Intro
02. Revenge
03. The Human Abstract
04. Initiation
05. Death To The Weak
06. La Fine Dell’Uomo
07. Tragedia D’Amore E Di Morte
08. Third Level
09. Canto Di Lode
10. Addio!
11. Dragon Of Death