Il 2011 ha visto tornare gli svedesi Scar Symmetry con The Unseen Empire, secondo disco dopo la dipartita dell’acclamato singer Christian Alvestam. Il nuovo nato si è rivelato migliore del suo predecessore Dark Matter Dimensions, ma lasciamo subito spazio alla band.
Siamo giunti ormai al quinto disco in studio, come vedete la vostra carriera sino ad oggi?
E’ stata grandiosa con molti momenti buoni e pochi negativi . Eccoti un breve sommario: quando abbiamo registrato il nostro primo album “Symmetric in Design” non ci aspettavamo che le cose prendessero piede così come effettivamente è accaduto. A quei tempi guardavamo agli Scar Symmetry come ad una delle band tra molti altri progetti e altre band in cui suonavamo. Intendo dire che abbiamo registrato e realizzato album con diverse band per anni, ma lo facevamo ad un livello underground e sempre mediante piccole etichette discografiche. Anche quella del primo Scar Symmetry era una piccola etichetta, la Cold Records, ma non appena è uscito il primo album le cose sono cominciate ad evolversi immediatamente. Abbiamo ottenuto un’incredibile risposta dai media e dal resto della scena metal, le etichette più grosse hanno cominciato a mostrare interesse e roba del genere. Non abbiamo iniziato un tour a quel punto ma abbiamo iniziato a fare show qui e là in Svezia. Molto presto siamo passati alla Nuclear Blast e realizzato il nostro secondo album “Pitch Black Progress” ed è a quel punto che le cose hanno cominciato davvero a girare. Abbiamo girato un video per “The Illusionist” che ha ottenuto buoni responsi e abbiamo iniziato due tour europei nel 2006 contemporaneamente a diversi show in festival. Nel 2007 abbiamo fatto due tour negli Stati Uniti, contemporaneamente alla partecipazione a diversi festival europei e subito dopo registrato il nostro terzo album “Holographic Universe”. Dopo le riprese video per il brano “Morphogenesis”, i problemi con il nostro precedente cantante hanno preso piede e abbiamo dovuto licenziarlo dalla band. Ciò ci ha costretti a fermarci con i tour perchè abbiamo dovuto reclutare due nuovi cantanti, una cosa che avevamo in mente di fare da tempo e adesso avevamo l’opportunità di realizzare. Abbiamo trovato Roberth e Lars e abbiamo ripreso a suonare dal vivo. Abbiamo fatto un paio di brevi tour in Spagna e il resto d’Europa. Nel 2009 abbiamo suonato in molti festival estivi e abbiamo iniziato a registrare il nostro quarto album “Dark Matter DImensions”. Dopo aver realizzato quell’album abbiamo iniziato un tour europeo completo con Behemoth, Devil Driver e Arsis e abbiamo anche registrato tre video in supporto dell’album. Nel 2010 abbiamo fatto due tour negli Stati Uniti contemporaneamente alla partecipazione a festival europei e abbiamo iniziato a registrare il nostro quinto album “The Unseen Empire”. Le registrazioni del nuovo album sono finite all’inizio di quest’anno e l’album è stato realizzato a metà Aprile.
Vi ritengo molto personali, sin dal primo album siete spiccati in un genere non facile da reinventare, è cambiato qualcosa nel vostro modo di comporre? E in futuro pensate di spingervi ancora “oltre”?
Siamo praticamente rimasti con la stessa formula dell’inizio quando scriviamo i brani, Jonas e Per scrivono la musica e le linee vocali e io scrivo i testi. Jonas e Per collaborano un pò di più oggi quando si tratta di scrivere le canzoni, in passato scrivevano le canzoni quasi individualmente. Ma a grandi linee usiamo la stessa procedura di sempre. Non abbiamo realmente pianificato le modalità con cui progredire rispetto a dove siamo adesso, non lo abbiamo mai fatto. Fondamentalmente seguiamo il corso delle cose e ci evolviamo naturalmente senza forzare niente.
Ho trovato “The Unseen Empire” migliore rispetto a “Dark Matter Dimensions”, si sente che la line up si sta oliando per bene. Voi vedete particolari differenze tra i due dischi?
Quando abbiamo realizzato “Dark Matter Dimensions” eravamo in una strana fase mentale per via dei cambi di line-up e tutte quelle cose. Eravamo molto frustrati dentro di noi per via degli anni di agitazione che avevamo passato. Quindi, secondo la mia opinione, “Dark Matter Dimensions” è venuto fuori un pò più sperimentale e brutale rispetto al resto dei nostri album, era il nostro modo di rimbalzare alla crisi e il mood era diverso rispetto al resto delle nostre release. Tuttavia apprezzo quell’album per ciò che è stato, “Dark Matter Dimensions” è stato un passo importante nella nostra evoluzione musicale, non c’è ombra di dubbio. Ma concordo sual fatto che “The Unseen Empire” è un album migliore in termini di album targato Scar Simmetry perchè rimane più fedele al nostro sound originale, e poi risulta più sicuro e genuino. C’è molta più roba melodica nel nuovo album rispetto a quelli precedenti e le canzoni sembrano più omogenee. Credo che siamo riusciti a creare un buon bilancio tra pesantezza e velocità, melodia e brutalità, complessità e semplicità su “The Unseen Empire”.
Volete spendere due righe sulle liriche del nuovo disco?
Si, certo. Il concept dell’album esplora per la maggior parte le teorie attorno agli Illuminati e il New World Order. Il concetto di base è che esistano imperi visibili che sembrano governare e un regno invisibile che effettivamente governa il mondo. La manipolazione procede in ogni tempo per farci pensare e agire in un certo modo perchè ciò aiuterà alla fine l’impero invisibile a realizzare il proprio programma di controllo globale e dominio del mondo. Per cui il concept dell’album va dalle teorie dei governi ombra ad antiche linee di sangue e anche oltre, all’interno di speculazioni sull’influenza malefica di intelligenze metafisiche dal cervello rettiliano.
Al momento del songwriting pensate mai in che percentuale un brano debba essere melodico o estremo? In futuro una delle due parti potrà prendere il soppravento?
Naa, non scriviamo canzoni pensando alle percentuali! Le nostre influenze sono molte, usiamo death metal, thrash metal, heavy metal, roba progressive e anche influenze non strettamente metal, e per via di ciò il materiale diventa automaticamente diversificato. Quindi la percentuale bada solo a sè stessa senza calcoli, ah ah. Costruiamo il sound della band sulla diversità musicale e non possiamo abbandonare del tutto l’aspetto melodico o quello brutale perchè ci piacciono entrambi e la band diventerebbe un’entità diversa senza una combinazione dei due lati. Anche il nome della band punta sulla diversità in perfetto stile yin/yang, essendo “scar” il lato negativo e brutal della band, e “symmetry” la rappresentrazione del lato positivo e melodico.
Quali sono secondo voi i punti di forza di “The Unseen Empire”?
Il bilancio perfetto tra pesantezza e velocità, melodia e brutalità, complessità e semplicità. Penso anche che il concept dei testi sia interessante e la performance individuale sull’album è spettacolare!
Ci sono formazioni che vi hanno influenzato fortemente nella stesura dei vostri brani del passato e del presente?
Siamo più influenzati dai generi che dalle band. Siamo sempre stati influenzati dall’heavy metal anni ’80 e in una certa misura dal death metal. La musica progressive ha avuto anche una parte importante nella formazione della band e anche la musica “normale” e il modo in cui è scritta e arrangiata. Procediamo con approcci differenti nella scrittura della musica a seconda del brano che stiamo scrivendo e del tipo di suono che vogliamo che abbia. A volte usiamo strutture tradizionali della canzone e musica diretta e catchy per far sì che un brano suoni in un certo modo e a volte optiamo per un feeling più oscuro e astratto usando strutture più complesse. Dipende molto dal tipo di canzone che stiamo creando.
Guardando indietro come valutate i vostri primi tre dischi?
Sono fiero di tutte le nostre release. “Symmetric Design” era stato scritto in una prospettiva molto innocente, dato che non ci aspettavamo che accadesse niente di speciale alla band. Penso che poi è finito per essere un album sorprendentemente buono, considerando tutte le cose. Quando abbiamo realizzato “Pitch Black Progress” c’era molta più pressione perchè avevamo firmato per la Nuclear Blast e abbiamo dovuto fare davvero un buon album. Eravamo ancora molto giovani allora come band, e non eravamo ancora sbocciati nell’entità che siamo diventati dopo. Ad ogni modo, “Pitch Black Progress” è diventato l'”album della svolta”, o in qualunque modo tu voglia chiamarlo, e ci ha aperto molte porte nel panorama musicale. Abbiamo fatto il meglio che potevamo quella volta e apparentemente è stato abbastanza.
Con “Holographic Universe” abbiamo realizzato uno dei nostri migliori album secondo me. Siamo riusciti a creare davvero un interessante lavoro e una bella vibrazione lungo l’intero album. Uno dei miei preferiti sicuramente. La nostra quarta release “Dark Matter Dimensions” è stata, come ho detto prima, scritta in un periodo strano per noi ed è diventata più sperimentale ed estrema rispetto ai nostri album precedenti. E comunque rimane un buon album e un passo importante nella nostra evoluzione musicale. In ogni caso, “The Unseen Empire” li batte tutti!!
Se una persona non vi ha mai ascoltati e non sa neanche che tipo di musica suonate…..avete solo cinque canzoni da scegliere dalla vostra discografia, per rappresentarvi al meglio e spiegare a quella persona chi siete, quali canzoni scegliete?
Hmmm..una canzone per album. ”2012, the demise of the 5th sun” from ”Symmetric in design”, ”The Illusionist” from ”Pitch Black Progress”, ”Quantumleaper” from ”Holographic Universe”, ”Ascension Chamber” from ”Dark Matter Dimensions” and ”The Anomaly” from ”The Unseen Empire”.
Per finire, dopo avervi fatto le congratulazioni per il vostro ultimo lavoro, vi ringraziamo per il vostro tempo e vi lasciamo il piacere di concludere quest’intervista come meglio desiderate! Saluti!
Vi ringraziamo per l’intervista e grazie a tutti i nostri fan, il vostro supporto è immensamente apprezzato. Speriamo che il nostro nuovo album vi piaccia e continuate a controllare i nostri siti myspace/facebook per gli ultimi aggiornamenti. Saluti!