Intervista: Eibon (2010)

I nostri microfoni erano andati a cercare Jérôme Lachaud, batterista dei francesi Eibon, formazione capace di destare un proprio clamore ai tempi di Entering Darkness, prima loro opera su lunga distanza.

Ciao Jerome, innanzitutto sinceri complimenti per la vostra musica e per il primo full lenght “Entering Darkness”. Come avete vissuto quest’importante momento?

Grazie mille, sono momenti molto eccitanti in effetti! Siamo molto soddisfatti dell’album e molto curiosi di sapere come sarà accolto dagli ascoltatori.

Parlami di “Entering Darkness” dal tuo punto di vista e quello della band in generale. Quali sono i tuoi brani preferiti?

Sin dagli inizi degli Eibon, il nostro obiettivo è stato quello di realizzare un primo album di cui andare fieri. Ragion per cui questo lavoro è sicuramente il più importante nella misura in cui rappresenta il risultato di diversi anni di lavoro.

Sono rimasto sbalordito dall’ottima produzione, davvero perfetta nel fare emergere  le doti di ogni vostro strumento. Immagino siate contenti del risultato ottenuto.

Si, siamo molto soddisfatti della produzione e del sound di ogni strumento.  Abbiamo realizzato un bel pò di demo, quindi eravamo già preparati e sapevamo esattamente ciò che volevamo/non volevamo ottenere prima di entrare in studio. Inoltre Andrew è una grande persona con cui lavorare, ci ha aiutato durante tutta la fase di registrazione e di mixaggio.

Trovo perfetta l’alchimia musica/artwork, volevo farvi i complimenti per una delle migliori copertine degli ultimi tempi e per l’artwork in generale. Quanto è importante avere alle spalle un’etichetta come la Aesthetic Death ?

E’ stato semplicemente di vitale importanza avere il sostegno della AD, senza la quale ‘Entering Darkness’ di sicuro non esisterebbe. Stu, il proprietario della AD, è stato con noi sin dal primo giorno e ci ha fornito tutto il sostegno necessario. Questo si riferisce ovviamente anche all’artwork/packaging. Sapevamo esattamente cosa volevamo ottenere e Stu ha contribuito a renderlo possibile.

Come descriveresti la musica degli Eibon ad una persona che non vi ha mai ascoltati?

Beh, probabilmente citerei qualcuno che una volta ha descritto la musica degli Eibon come “il destino della fine dei giorni”. Una delle cose fondamentali che cerchiamo di raggiungere nel nostro lavoro è infatti quello di trascinare l’ascoltatore dentro le canzoni, grazie alle strutture progressive, alternando riff pesanti e martellanti a sezioni più leggere e più melodiche.

Io consiglierei a molti di andare a ripescare il vostro mini omonimo del 2008, vuoi spendere due righe anche per “Eibon” ?

Questa release è stata davvero un’enorme passo avanti rispetto allo split con gli Hangman’s Chair che abbiamo registrato nel 2006.
Quelle due tracce riflettono ancora oggi ciò che gli Eibon sono e ci entusiasma ancora molto suonarle dal vivo. Quindi, se vi piace “Entering Darkness”, vi piacerà sicuramente anche l’EP.

Quali sono le bands che più vi hanno influenzato e quali sono le migliori ultime uscite secondo te?

Per citarne solo alcune, direi WInter, Hellhammer/Celtic Forst, Fleshpress, Neurosis, Anekdoten & Pink Floyd. Delle recenti uscite abbiamo apprezzato l’ultimo album dei The Howling Wind e l’ep dei Kerasphorus.

Avete già qualche idea per il futuro? Secondo me si percepisce già chiaramente un “marchio” Eibon, avete intenzione di andare ancora oltre o esplorerete meglio la vostra attuale personalità?

Le nostre future uscite saranno 2 split EP che definirei in linea con le nostre ultime uscite. Abbiamo poi intenzione di iniziare a lavorare su qualcosa di molto diverso, un EP di tre/quattro tracce composto da cover e brani inediti influenzati da colonne sonore di film horror.

Posso immaginare come possa essere distruttiva la vostra musica dal vivo, avete intenzione di promuovere “Entering Darkness” con dei concerti? C’è la possibilità di vedersi anche qui in Italia?

Si, abbiamo pianificato già delle date per il prossimo autunno. Le date e i locali definitivi verranno annunciati a breve. E di sicuro ci piacerebbe suonare in Italia, quindi siamo aperti ad ogni proposta.

Chiudo facendoti i complimenti per la tua prestazione dietro alle pelli visto che non è facile dare dinamismo ad un genere che notoriamente non ne ha. Lascio a te le ultime righe e grazie di tutto.

Grazie per il tuo supporto e per la tua grande recensione di ‘Entering Darkness’. Speriamo di venire a suonare in Italia qualche giorno. Rimanete sintonizzati per le nostre prossime uscite.