Intervista: Deathwood (2016)

Dopo essermi esaltato a dovere sulle note di …And if it Were True? era giusto dirigersi verso il campo base Deathwood e scoprire qualcosa di più riguardo questi ragazzi. Non solo musica ma anche tanto cinema -di sicuro non ci si può annoiare con loro- e se dovessero capitare dalle vostre parti avrete più di un valido motivo per andarli a conoscere o confrontarvi riguardo qualche pellicola. Ecco a voi il resoconto:

La prima domanda non può che riguardare il vostro …And if it Were True? Si respira una forte spontaneità, una smisurata immediatezza in sede di ascolto, anche la sua creazione è stata così semplice oppure è passato attraverso impensate insidie e forte dosi di stress?

Innanzitutto grazie per averci concesso questo spazio e per le belle parole!

Parlando di “…And if it were True?” il nostro intento era proprio questo, un album che desse sfogo ai nostri gusti e alle nostre influenze e che si facesse ricordare fin dal primo ascolto.

L’aver scelto la via dell’immediatezza e della spontaneità si è rivelata più ardua di quanto pensassimo perché un pezzo più è semplice e più è difficile renderlo credibile.

Ci sono stati alti e bassi, alcuni brani sono nati in poco tempo, ma altri hanno avuto una gestazione molto lunga, questo perché ci piace fare le cose per bene. Dalla musica al testo nulla deve essere lasciato al caso; in questo ci ha aiutato tanto Davide Rosati degli ACME Recording Studio che ci ha fatto crescere grazie alla sua esperienza. Lo stress soprattutto a ridosso dell’entrata in studio è salito a livelli vertiginosi proprio per tutti i dettagli a livello di arrangiamenti ed extra (citazioni cinematografiche, sample di film horror, ecc.).

Deathwood - ...And If It Were True?

Come nasce e che caratteristica deve avere un brano per finire dentro un disco a firma Deathwood?

Un brano dei Deathwood parte di solito dal confronto di tutti e quattro su un’idea quale un riff, un giro di batteria o una linea vocale solo abbozzata. Da lì si inizia a suonare per creare uno schema che ci soddisfi; una volta creato lo scheletro inseriamo i vari arrangiamenti ed infine la linea vocale. Quando ci riteniamo soddisfatti a volte la facciamo ascoltare a Davide, per avere un giudizio più critico da un paio di orecchie esterne, infine la registriamo in presa diretta e parte un ascolto quasi ossessivo così si possono capire meglio tutte le sfumature. Per quanto possano risultare semplici, i nostri brani sono stati davvero dei grattacapi!

Qualche aneddoto particolare sulla registrazione di …And if it Were True?

L’album come avrete capito è stato registrato presso gli ACME Recording Studio di Raiano (www.acmerecording.it), il nostro paese, da Davide Rosati. Diciamo che quasi ogni sera c’era una buona scusa per organizzare una festicciola con gli amici, tra arrostate, pizze e tanta birra!

Come è nata la vostra passione per l’horror? Quali storie hanno influenzato le liriche del vostro album?

Siamo cresciuti a pane film horror!!!!!! Personalmente (è G1 che parla) fin da quando avevo 7 anni è il genere che preferivo, i “Racconti dello Zio Tibia”, lo ricordate? Poi divenne Notte Horror e non potevo più fare a meno della sensazione di paura data dai vari Freddy Kruger, Michael Myers, Jason Voorhees, Pennywise, e compagnia bella.

Parlando dei testi dell’album, cerchiamo di creare un piccolo film in ogni canzone e come tematiche in primis cerchiamo di valorizzare il nostro territorio, cercando miti e leggende, adattandoli poi a un contesto puramente horror.

Ritengo che in tutti noi alberghi il male, solo che la maggior parte (per fortuna) riesce a tenerlo a bada.

E cinematograficamente avete qualche chicca da consigliare che possa in qualche modo connettersi al vostro universo?

Siamo amanti di tutto l’universo horror, dai capolavori universalmente riconosciuti, ai peggiori b-movies: slashers, splatter, terrore e così via. Ogni film va visto!

C’è da dire che sono anni che non esce un film che ci faccia gridare al miracolo.

Vi segnaliamo la saga di Wrong Turn, nulla di nuovo ma adoriamo quella “Family”!

Un altro film che ci ha attivamente ispirato per l’album è “Behind the Mask – Vita di un serial killer”, a nostro avviso molto sottovalutato e dalla sceneggiatura geniale.

E poi guardatevi la serie Ash vs Evil Dead! Tanta roba per gli amati dell’horror-commedia.

Ultimi due consigli: “Quella casa nel bosco” (idea e realizzazione ottimi) e “Martyrs” (capolavoro di ansia). Vabbè la smettiamo altrimenti non finiamo più!

Come siete finiti sotto l’attenzione della Overdub Recordings?

Siamo stati contattati da Marcello e dalla Overdub in modo inaspettato per noi, gli piaceva il nostro progetto, come lo stavamo sviluppando e le nostre intenzioni future. È molto stimolante stare con Overdub, soprattutto perché è un’etichetta “trasversale” nel roster, nel senso che non si occupa di un genere in particolare ma di band che hanno voglia di fare. E noi di cose da fare ne pensiamo anche troppe!

Sotto tortura, dovete scegliere solo un brano da …And if it Were True? quale scegliete e perché…

Nel cuore mi porto (stranamente…) “Horror Movie…Why?” perché è una piccola raccolta di cliché dei film horror. Quando settimanalmente ci riuniamo in sala prove con un folto gruppo di amici a rivedere i classici come “A Nightmare On Elm Street”,”Texas Chainsaw Massacre”, “Halloween”, “Venerdì 13”, “La Bambola Assassina” (che potrebbe stare sull’album…) e tanti altri, ci ritroviamo ad urlare ad esempio “Perché ti nascondi in cantina al buio?”, “Perché corri come Usain Bolt e Jason è sempre dietro di te?”. Da qui è nata l’idea per questa canzone.

Devo ammettere che l’artwork del cd mi ha procurato un “effetto nostalgia” istantaneo, mi è sembrato di toccare con mano un prodotto di circa vent’anni fa, a chi va il merito di tutto ciò? e poi l’idea di mettere un singolare gioco dell’oca all’interno da dove diamine è sbucata fuori?

L’artwork è stato creato da Eeriette Creeps (www.facebook.com/Eeriette), con cui avevamo già lavorato e che ci aveva lasciato a bocca aperta per la sua bravura. Ci fa piacere che piaccia tanto perché l’intento era quello di tributare tutti gli slashers movie anni 80/90.

Il gioco dell’oca è venuto fuori semplicemente perché siamo dei disadattati con tantissime idee. Stavamo valutando come comporre il booklet e guardando per caso una cartina dell’Abruzzo, il G1 ci ha visto un tabellone numerato; la cosa è piaciuta a tutti e l’abbiamo sviluppata in questa direzione.

Quali sono le vostre influenze musicali principali?

A livello musicale, in primis i grandi del genere: Misfits e Calabrese su tutti. Aggiungiamo a questo il background di ogni singolo componente: si parte dal punk rock classico (Social Distortion, Bad Religion, ecc.), si passa dal metal (dai Maiden ai Mayhem…) e si arriva al rock in generale, che per noi è molto ampia come definizione: rock’n’roll, tutto il garage rock, rockabilly… Effettivamente ci piacciono molte cose!

A completare questo aspetto ci sono le colonne sonore dei film horror e non solo.

Per quanto riguarda i testi, oltre alle esperienze personali, alle leggende e storielle del posto, il wrestling (si è un’altra nostra fissa: WWE, ROH, NJPW, Lucha Underground, TN…ah no scusate su questa ci faremo un testo a parte perché sta morendo), come già detto, ci “guardiamo intorno”: secondo noi non esiste nessuna situazione da cui non possa venir fuori il male. In caso contrario ci sono sempre gli zombie!

In questo momento stiamo aspettando di vedere il video di Ghosts, volete raccontarci questa esperienza?

Il video è stato girato tutto in una giornata in varie location ed è stato un massacro in tutti i sensi! Ci siamo molto divertiti, con l’aiuto di una esperta di makeup horror, Chiara Ziveri FX (www.facebook.com/whynotblog92) e di un bravissimo regista Luigi Milardo & Five Service (www.facebook.com/fiveservice.it), il video sarà una bomba. Diciamo poi che tra noi quattro ci sono delle scream queen niente male!

L’ultimo spazio è tutto per voi, io vi ringrazio e chiudo!

Grazie a voi di Disfactory per lo spazio e il tempo che ci avete concesso, ma soprattutto per il lavoro che fate per tutta la scena underground a prescindere dai generi.

Venite a trovarci sulla nostra pagina FB (www.facebook.com/DeathwoodHorror) e sul canale YouTube (www.youtube.com/deathwoodofficial) e cercateci su Spotify, ITunes, Amazon e tutto il cucuzzaro! Ci stiamo allargando e siamo sempre più fastidiosi! Seguiteci perché arriveranno news “da perdere la testa” !!!

E speriamo di incontrarci in qualche locale!

Ora scappiamo via che sta iniziando L’Armata delle Tenebre… Klatuuuuuu Verataaaaa……

#everyplaceisdeathwood