Dal suolo cileno ecco sgorgare la fetida forma degli Ignominia, le otto canzoni di Procesión de la muerte fanno antiche e mortifere promesse e riusciranno a non deludere gli affezionati della branchia più “old school” del death metal.
Ricetta consolidata, coordinate fissate opportunamente in testa e via con i quaranta melmosi minuti posti sulla tavola. Gli Ignominia caricano le loro canzoni con forti influenze care ai primi Death e un po’ a tutto il circuito che iniziava a formarsi in quei tempi con Slayer e Possessed in testa, per arrivare a calcare la mano su strutture care ora ai Deicide, ora agli Autopsy.
Una vera e propria sbornia quella che attende l’ascoltatore di turno che verrà – si spera – ripagato con tutte le viscere esibite su Procesión de la muerte. Il cantato in lingua madre contribuisce a conferire al prodotto una speciale autenticità che fungerà quasi da collante con i suoni decisi d’intraprendere.
L’album arriva da lontano, non ha particolari esigenze e trae forza da un grado istintivo e predatorio particolarmente spiccato. La voce declama antiche formule e le chitarre sono a proprio agio tra scudisciate, rallentamenti improvvisi e ripartenze appiccicose.
Procesión de la muerte rende onore al death metal, non porta mai la noia ed esalta a cavallo di una rude e barbarica precisione. La visione della copertina offre pure il perfetto scenario per l’ascolto, una fila di anime composta ed esanime, pronta fare visita al male per una qualche iniezione di “maledetto siero” che possa in qualche modo rigenerarle. Ogni canzone una conferma che tutti gli anni passati a formulare questo disco non sono stati mal spesi (sono in circolazione dal 2009, poi solo uscite di costruzione capaci di preparare a modo il terreno); ce ne renderemo presto conto quando dovremo fronteggiare la solidità di un prodotto autoritario e caparbio, perfetto conoscitore di come si possano ancora edificare fitte e primordiali trame.
Procesión de la muerte è come una confezione di caramelle putrefatte dove una attira quella successiva e via discorrendo. Gli Ignominia convincono, sono riusciti a realizzare un disco che non smette un solo attimo di mostrare fuochi fatui, assoli stridenti e terreni smossi per l’occasione. Ora potere pure staccarvi la testa dal collo e continuare con la sua “divertente” fruizione.
Summary
Connuctione Incesta (2023, mc), Awakening Records (2024, cd)
Tracklist:
01. Ars Moriendi
02. Procesión de la Muerte
03. Perversión
04. Manifiesto
05. Consumidos por el Poder
06. Escarnio
07. Desecrando Falsas Creencias
08. Conclave Dolor