Hladomrak – Archaic Sacrifice

Gran bella mattanza il terzo disco del monicker svedese Hladomrak. La fretta non ha mai abitato questi lidi ed un’occhiata alle passate produzioni (album omonimo nel 2011 e un secondo passo rimasto immeritatamente nell’oblio nel 2017 a nome di Arctic Hysteria) non può che farci capire la cura nevralgica applicata alle note e l’assoluta “non casualità” che agita il tutto.

Il 2021 ci porta così all’attenzione di un Archaic Sacrifice (sotto la corte di una sempre più prorompente Non Serviam Records) adulto e ferale, un vero “rompicapo” che ben riassume ed unisce correnti classiche ad altre più moderne, avantgarde e cervellotiche. Emerge la Svezia (e quando lo fa, lacrime si fanno spazio) ma senza conoscere la nazionalità vi sfiderei nel rintracciare tale provenienza così, ad occhi chiusi.

Il black metal firmato Hladomrak ha quel dono speciale di riuscire a creare da subito un legame fortemente magnetico, musica che ti assalta, divora ed opprime con un ragionamento del tutto specifico dietro. Quello che c’è di classico non invade e rimbalza dentro una sua stanza che di tanto in tanto riesce anche ad occultare il resto. E’ da quel resto, e da quella coagulazione sonora che esce fuori la vera primizia di questo violento e raffinato Archaic Sacrifice.

Ben prodotto e suonato risulta dinamico, dissonante, tagliente e colmo di “fosforo” (si avvertono persino tentativi di creazione di anthem del tutto particolari come nel caso di I Zinew o di una deflagrante Wistarbor). Più ci addentreremo al suo interno e più impareremo a coabitare con una proposta puntigliosa, inumana, fredda, ma anche lentamente corrosiva. Mi preme sottolineare in particolar modo la parte conclusiva che con le varie Asterial Well, Port End e Niel’n rende la questione ancora più ghiotta, centrata, norvegese ed intrigante (è così che si da il via ad un nuovo ascolto che sarà sicuramente migliore di quello precedente).

Questo Archaic Sacrifice è affare per “cuori forti”, una pagnotta da mordere con forza che potrà persino arrivare a sorprendere (anche di molto) per la quantità di gusto che accuratamente ci tiene nascosta.

73%

Summary

Non Serviam Records (2021)

Tracklist:

  1. Fozforos Insignia
  2. I Zinew
  3. Tiethu’m
  4. Wistarbor
  5. Saith
  6. Asterial Well
  7. Port End
  8. Niel’n