Una vera e propria esperienza medievale quella musicata sul nuovo disco firmato Hesperia (arrivato in questo Gennaio sotto Hammerheart Records).
La band di Hesperus non ha mai avuto timore nel produrre forme musicali complete ed epiche, degli autentici monoliti sul quale sbattere e rimanere ostinatamente ancorati. L’espressività è pronta ad irrorare qualsiasi superficie e non fa alcuna eccezione il vissuto totalizzante chiamato Fra li Monti Sibillini (Black Medieval Winter over the Sibylline Mounts).
Stiamo parlando di un’epopea black/folk lunga un’ora e un quarto abbondante, un’opera ricca di spunti e dettagli dove ne sentiremo davvero di molte. Un orecchio rodato otterrà le sue risposte e molte conferme sparse a modo lungo la vasta tracklist.
Verremo scaraventati su tragitti impervi, immersi tra rocce e nevi, dentro antichi ritrovi tra viandanti passando attraverso ambienti magici ed occulti. Se pensate che la durata dell’album possa rappresentare un ostacolo vi rispondo che è solo una questione di punti di vista e di priorità. Questi minuti a me sono volati, e mi hanno gettato a forza dentro una dimensione arcana, dai contorni se vogliamo “titanici” ed elitari, un viaggio che spero possa impattare sulla maggioranza di persone in procinto di ascoltarlo (poi, quando osi in tal modo, hai anche addosso la consapevolezza di non poter accompagnare tutti sino alla conclusione).
Questo disco è talmente ricco e stratificato, così colmo di rifiniture che sembra di sfogliare qualche memorabile scrittura andata perduta. C’è sempre qualcosa da scoprire e proprio per questo va “riscoperto” più e più volte prima di poter pensare di averlo conosciuto realmente bene.
Il fattore tempo qui è determinante, su Fra li Monti Sibillini (Black Medieval Winter over the Sibylline Mounts) bisogna doverosamente fermarsi, respirare e vivere ogni traccia appieno, vestendosi con quel tipico istinto sacro dei vecchi tempi (ovvero di quando ogni ascolto aveva il suo spazio e la totale attenzione/devozione), che in seguito potremo osservare scorrere ed allontanarsi.
Impossibile non subire il fascino di quel black metal misticheggiante abbastanza tipico degli anni ‘90 (rude, pagano ma capace di sprigionare tanta atmosfera). Un modo di affrontare il genere che si lascia tentare dalle lande norvegesi senza dimenticare di usare un tipico composto del tutto italiano, peraltro già bello che forgiato nell’arco di una carriera pervasa di non poche soddisfazioni.
Autentico folklore, sconfinate camminate che aprono a visioni scolpite nella pietra. Il nome Hesperia con questo disco ha eretto un monolite, un tributo alla storia che va ad incastonarsi in un preciso ed ammaliante immaginario sonoro.
Echi difficili da scacciare quelli registrati su questo Fra li Monti Sibillini (Black Medieval Winter over the Sibylline Mounts). Prendetelo ma abbiate la consapevolezza di maneggiatelo con cura, fatelo magari riposare un po’ per poi tornateci in seguito e con il massimo delle forze, vedrete che non ne verrete delusi. C’è un potere che non va smarrito, solo fruito ed incanalato nella direzione opportuna, sfruttando ogni vento, umore e sapore che potremo scoprire passando per le sue devote vie.
Summary
Hammerheart Records (2025)
Tracklist:
01. Fra Le Nevi De Li Monti Sibillini (Preludio)
02. La Grotta De La Sibilla Atto I: L’arrivo A L’Hostaria
03. La Grotta De La Sibilla Atto II: Il Regno De La Sibilla
04. La Grotta De La Sibilla Atto III: La Fuga/La Salvezza
05. Notte A Foce: Saltarello, L’Ballo De Le Fate
06. Mons Daemoniacus: Nero Paese De La Scomunica
07. Notte A Vallegrascia: Echi Di Antiche Feste Piceno-celtiche
08. La Leggenda Del Lago Di Pilato
09. Notte A Rocca: Ombre Pagane Sul Fiume Aso
10. Jòppe Le Gole De L’Infernaccio
11. Notte A Montegallo: Echi De Le Sdreghe A Lu Sabba
12. Cecco D’ascoli Atto I: L’Eretico, Il Necromante
13. Cecco D’ascoli Atto II: L’Inquisizione/Il Rogo
14. Solstizio D’inverno Fra Li Monti Sibillini (Fine)