Heriot – Profound Morality

Breve, seducente, malato e letale. L’esordio degli inglesi Heriot (accreditato come ep) arriva per destabilizzare e per mandare in corto circuito il nostro universo sensoriale.

All’interno degli otto brani presenti su Profound Morality troveremo una messa in mostra di differenti aspetti che potranno solleticare il palato di molti. Post hardcore, noise, sludge, immersive strutture dark e tanta aggressività si daranno il cambio all’interno di un ascolto tanto rapido, quanto incisivo, ferroso e contundente.

Abaddon ti accoglie grassa e cupa, da subito un rifugio che lascerà intendere molte cose. Roba grassa, roba che tiene compagnia iniettandoti sostanze ora schizofreniche, poi nocive e brucianti (sentite poi Coalescence, dalla malattia all’introspezione in battito di ciglia, facendo apparire come assoluta normalità tale cambio d’umore), salvo cullarti quando realmente necessario.

Non potrà che colpire lo spettro vocale ampio utilizzato dagli Heriot, voci d’ogni tipo andranno ad alternarsi, ad imbrattare un muro che acquista ascolto dopo ascolto sempre più valore (vi menziono anche Enter the Flesh…quanta solida malattia!). Su tutto lei, Debbie Gough, una presenza spettrale (sciamanico/industriale) ed imponente, capace di far compiere da subito un salto totale e decisivo a Profound Morality.

L’ep è una costante mutazione. Verremo colpiti da rasoiate da sobborgo e subito dopo visiteremo scenari aridi ed abbandonati. Un gioco continuo quello adoperato dagli Heriot, un gioco riuscitissimo, che cerca anche di ripetersi il meno possibile, sfruttando appieno sensazioni nauseabonde, tra il cingente e l’abrasivo.

Personalmente, dopo aver fatto conoscenza degli Heriot e di questa loro uscita, ho sentito il bisogno impellente di andare subito a comprare il vinile, perché un disco di questo tipo non poteva sfuggirmi, doveva finire necessariamente in collezione e mai mi sarei perdonato la vista del classico “sold out del giorno dopo”.

Dopo tutta questa pratica qualità possiamo lasciare totale carta bianca agli Heriot. Che facciano ciò che meglio gli rimbalza nella testa se questi sono i risultati. Sono già qui fermo al varco, in attesa di nuovo materiale.

80%

Summary

Church Road Records (2022)

Tracklist:

01. Abaddon
02. Coalescence
03. Carmine (Fills the Hollow)
04. Near Vision
05. Mutagen
06. Enter the Flesh
07. Abattoir
08. Profound Morality