Il Ritorno dei Grave with a View
Raw Illumination è il secondo disco in casa Grave with a View e segue di circa quattro anni Godless and Wild. La formazione finlandese trova nel frattempo casa presso la nostrana Dusktone. Pronta a rilasciare una nuova fatica che non lesina energie e concreto odio smisurato verso il prossimo.
Raw Illumination è un disco molto pratico. Non ha la tendenza a perdersi in giri superflui e custodisce al suo interno una primigenia voglia di fare male. Ascoltandolo si assapora un po’ quel gusto che in molti altri nomi è andato perso per strada per favorire un altro tipo di approccio diciamo più “laccato”. Qui c’è l’identità pulsante del black metal a far battere un cuore indiscutibilmente nero. E’ una proposta sanguigna la loro, spiccatamente sadica e in grado di guardati dritto e fisso dai suoi occhi predatori (in fase di ascolto lo possiamo definire come un qualcosa di decisamente “poco amichevole”).
Quando l’ostilità diventa musica
Quando parte la prima Cold Flesh Peregrination si può avvertire il coltello rigirarsi amabilmente nella carne. Le chitarre strappano con forza in un tumulto acido ed aspro, mentre la voce stabilisce una presenza massiccia, delle vere e proprie manate indirizzate su un volto completamente gelato.
I Grave with a View ti fanno subito avvertire la loro presenza. Sono i tipi di persone che stazionano fuori dalla tua porta per tenderti un agguato, e poi ti obbligano a seguire la corrente indirizzata verso la forza perversa che li muove. Raw Illumination non pensa mai di immettere filtri che possano in qualche maniera favorire l’ascolto. Stiamo parlando di un qualcosa che non vuole farci sconti, pronto a buttare a terra ogni possibile ostacolo trovato lungo la sua strada.
Il riffing dilaniatore di The Lash conquista prima di un rallentamento che non farà altro che rafforzare il tutto. Qui troviamo tutta la scuola della violenza applicata alla causa del black metal, niente mezzi termini, solo odio e crudeltà usati come un ariete.
Che dire poi della prestazione vocale divoratrice su Wrest per un altro pezzo che immette olio nero nelle giunture. Mossa che ripetono con cadenza velenosa anche sulla title track e su Loathe. In chiusura troviamo la solidità di Tail Swallower (devo dire che ha saputo conquistarmi con quel mix di impatto ed introspezione che non scade mai nella faciloneria, una vera chicca per quanto mi riguarda). E These Meaningless Gestures che con la sua grezza veemenza e umori da “fine del mondo” intende abbandonarci con il sapore più idoneo possibile.
Ormai si è capito, Raw Illumination è un lavoro per chi vuole provare ancora una volta “sensazioni forti”. Per chi non cede e vuole ancora esprimere del “sano odio” tentando di disperderlo senza danneggiare nessuno.
Summary
Dusktone (2024)
Tracklist:
01. Cold Flesh Peregrination
02. The Lash
03. Wrest
04. Raw Illumination
05. To the Beat of Broken Bones
06. Loathe
07. Tail Swallower
08. These Meaningless Gestures