Grand Celestial Nightmare – Excluded from Light and the Pleroma

L’infaticabile Maurice de Jong e i suoi mille progetti. L’artista olandese (ma nato in Suriname) non smette mai di stupire, così grazie ad una creatività fuori dal comune, riesce sempre ad intrattenere nelle svariate forme musicali intraprese, non ultima quella chiamata Grand Celestial Nightmare.

Ci troviamo in questo caso al terzo disco di un progetto che rema molto nella direzione dei già trattati Golden Ashes anche se in questo caso l’occhio sembra voler essere più nostalgico ed “antico” possibile. L’album si intitola Excluded from Light and the Pleroma ed è veramente lontano da quanto oggi si possa immaginare dal termine melodic black metal.

La copertina ci prepara a qualcosa di “grande” ed effettivamente possiamo dire che le aspettative in tal senso vengono rispettate. Excluded from Light and the Pleroma con il suo fare e con un procedere scandito ed autoritario si prende attenzione e magnetismi vari, trafiggendo di fatto un ascoltatore ormai attempato o logorato inesorabilmente dalla vita. Penso proprio che un disco così possa interessare o significare qualcosa giusto per i “reduci” da un dato periodo; ovvero quelle persone che non hanno mai mollato, anime intense e viscerali proprio come il nostro Maurice, che anziché nascondersi su altre forme o tendenze, riesce a trovare tempo e voglia per creare musica pregna di un significato unico ed arcano.

Ma tutte queste parole non debbono sviare perché Excluded from Light and the Pleroma è si buona cosa, ma non raggiunge forse le sue aspettative sino alla fine. Diciamo che è un lavoro che spicca certamente per passione e lungimiranza, ma che tende pure a nascondersi la volta che deve esibire il “carico”, finendo a scottarsi con un lieve senso di piattezza sulla distanza. Tutto ciò è da vivere sulla nostra pelle, perché le cose potrebbero facilmente cambiare da persona a persona. Io stesso resto molto affascinato da questo lavoro e dalla sua musica, musica che riesce a parlare una lingua di mezzo tra le vecchie esalazioni black metal sinfonico/melodiche del Nord Europa (più certi Abigor come viene correttamente menzionato nel “bugiardino”) e quelle più calde e tenebrose della storica Grecia.

Il satellite viene lanciato a quelle coordinate e resta in una sospensione tutta sua, ovattata, talvolta soporifera e dagli effetti sedanti che dovranno giocoforza essere in qualche maniera posseduti per comprenderne l’effimero potere.

Questo Grand Celestial Nightmare va fatto decantare nel bicchiere come un buon vino rosso, va profumato a lungo, richiede la nostra totale immersione dentro un mondo dimenticato dai più ma non da chi ci ha lasciato viscere e cuore. Molte volte basta solo questo per vivere un’esperienza di valore e penso sia questo il caso del progetto qui implicato. Da provare, ma con cautela e solo se vi conoscete bene.

Ci ho pensato e mi sembra impossibile riuscire a formulare un voto che rispecchi ciò che le mie orecchie e i miei sensi avvertono. Meglio non pensarci e….. semplicemente ascoltare.

Summary

New Era Productions (lp, cd), Nuclear War Now! Productions (lp), 2022

Tracklist:

01. Reverse The Creation
02. A Throne In The City Of The Dead
03. By The Sixth Heaven All Becomes Black
04. To Roam The Dark Eternally
05. And Adamas Was In The First Cloud Of Light
06. The Brightest Torment A God Has Ever Send
07. In Splendid Moonlight