Eravamo rimasti a Hornlust, correva l’annata 2006 ed i Gosforth rilasciavano il loro secondo disco.
Solamente nel 2019 qualcosa era tornato a muoversi, a strisciare nelle profondità buie e nascoste, i primi passi per poi tornare a camminare nel corso di questo 2023, dopo 17 lunghi anni con il nuovo ed insperato Scourge of Dark Dominion. L’album esce per Underground Kvlt Records, sotto etichetta di Odium Records e si presenta con una copertina pestilenziale e d’impatto. La musica le correrà dietro, dipingendo scenari massacranti e in puro stile black metal anni ‘90.
I Gosforth ritornano e riacquistano il dono della parola rompendo così un fragoroso silenzio. Questo tempo ha covato e fortificato l’ideale di un disco malefico, nostalgico ed espositore dei sacri e primordiali concetti legati al genere. Il loro black metal è di quelli che stritolano con pazienza, è colmo di un veleno letale, particolare, e dalla volontà precisa di colpire solo ed unicamente con metodi erosivi.
Qui si suona con ancora impressi nelle orecchie Deathcrush e il De Mysteriis Dom Sathanas. Ci sono la carica abrasiva, contundente e diabolica di una volta, strutture che vengono lasciate libere di colare dalle secche movenze di un riffing principe e razziatore. Un movimento atto ad impattare l’ascoltatore per trascinarlo dentro il vortice del vero e non “frantumabile” black metal.
Proprio come loro hanno ricominciato a parlare, e a vomitare fuori nuove “calamità”, anche noi ci riapproprieremo di antiche e care sensazioni in scia alle poderose esalazioni qui emanate. Spunzoni che riaffiorano dal terreno per trascinarti accanto a loro, con loro, giù nella loro tana, per poter ritornare a plagiare con voglia e dedizione.
Le canzoni di Scourge of Dark Dominion sono la rappresentazione perfetta degli intenti (nella totale linearità ergo Luciferian Gnosis e As Gods Below le mie preferite). Non si fermano, non ascoltano sentenze, avanzano con decisione senza il minimo tentennamento (cosa comunque non scontata visti gli anni di inattività), giungendo a sconfinare laddove si erano prefissate in origine. Fanno “un’unica massa”, sotto certi aspetti esigente e sempre di elevata qualità, con gli elementi disposti verso un fine unico ed inevitabile.
D’altro canto, da persone che sono dentro al genere da così tanti anni, l’ossessione e la perseveranza di credere nel proprio lavoro non può che portare ad onesti e valevoli risultati, esattamente ciò che fuoriesce dall’inizio alla fine di questo Scourge of Dark Dominion.
Summary
Underground Kvlt Records (cd) , Cursed Recordings (mc) (2023)
Tracklist:
01. Ignis Daemonicus
02. Luciferian Gnosis
03. Scorge of Dark Dominion
04. Graced by Flames
05. Funeral Lust
06. As gods below
07. Legion of the Adversary