God Dethroned – The Judas Paradox

Un primo ascolto mi aveva lasciato a dir poco sorpreso in negativo, avvertivo solo molta stanchezza compositiva, forte aridità e inconcludenza su tutta la linea. Si, The Judas Paradox mi aveva portato una ventata stantia e pur nulla rassicurante. Per fortuna non lasciarlo nel dimenticatoio ha portato i suoi frutti, pressoché insperati, poiché i successivi ripassi hanno riportato le cose dentro binari più giusti e consoni alla qualità e al nome della band olandese.

Probabilmente era un momento “spento” tutto mio visto che ora l’ultimo album God Dethroned non mi suona per niente male (però bisogna ammettere di come sia inferiore a gran parte della loro discografia), o debole come pensavo, dunque meritevole di essere acquistato (eh si, il primo ascolto è stato così tragico che aveva messo in dubbio persino certe manie di completezza).

The Judas Paradox spara nella sua prima metà di vita le cose migliori: la lenta title track dopo lo smarrimento iniziale decolla e si conquista il mio personale scettro di migliore dell’intero album (grande interpretazione, un passo lento che alla fine conquista), a fronteggiarla con onore ci hanno pensato le veloci Rat Kingdom (quei forti richiami alla scena black svedese fanno sempre piacere allo spirito) e Asmodeus, figlie dirette del credo protratto dai God Dethroned in lungo e in largo nel corso degli anni.

Il bilanciamento tra tiro lento ed “arcuato” (la persuasiva Kashmir Princess), arcigne rasoiate o più classici mid-tempo (The Hanged Man e Hailing Death le più riuscite a riguardo; ottimi gli anfratti melodici della seconda) è ciò che cerca con insistenza serafica la band di Henri Sattler. I 42 minuti totali vanno a stabilire una prova senz’altro gradita, l’ennesimo respiro di una creatura che cerca ancora il proprio posto all’interno della scena estrema mondiale.

Dodici album e continuano a scalciare come “giovani puledri”. In tanti firmerebbero per essere ancora così accattivanti ed energici suonando una particolare amalgama di death, black e thrash alla loro maniera. Abbassare un poco l’asticella delle aspettative è consigliato per godersi appieno la nuova avventura.

60%

Summary

Reigning Phoenix Music (2024)

Tracklist:

01. The Judas Paradox
02. Rat Kingdom
03. The Hanged Man
04. Black Heart
05. Asmodeus
06. Kashmir Princess
07. Hubris Anorexia
08. The Eye Of Providence
09. Hailing Death
10. Broken Bloodlines
11. War Machine