Non osate far rimanere più tempo del dovuto a casa a Rogga Johansson altrimenti saremo “costretti” a spendere più del solito per recuperare gli sconfinati prodotti che vedono la sua presenza marchiata a fuoco. Fanatici di Svezia quindi riunitevi, anche se a questo giro finiremo per fare sensoriali balzi su altre nazioni.
La Soulseller Records butta fuori il secondo full-lenght della nuova creatura Furnace (in concomitanza con l’uscita di The Germs of Circumstance del connubio Johannson & Speckmann, giusto per sfruttare al meglio “la combo”), progetto che ha iniziato il suo percorso tra i botti in questo 2020 alla “vecchia maniera” in ogni senso. Due dischi usciti quest’anno, due buoni prodotti dal sicuro intrattenimento; il primo uscito alcuni mesi prima intitolato Black Stone Church, il secondo chiamato Dark Vistas adesso. L’oscurità messa sempre in primo piano, oscurità che si affiancherà ad una forte dose di melodia nel cingere il death metal di questo terzetto completato da Peter Svensson al basso e da Lars Demoké alla batteria.
L’approccio al melodic death metal fatto dai Furnace ha dei risvolti particolari e guarda con piacere ai movimenti melodici che possono interessare il vecchio catalogo Paradise Lost e a certi passaggi ad essi collegati che potremo riscontrare su alcune gemme -forse dimenticate- a firma Septicflesh o Cemetery. Su questa formula andremo a stendere un sentore tipico di death scandinavo, bene unto di grasso e ombreggiato da correnti “dark’n’roll” vogliose di comprimere il tutto con il loro cingente sapore.
Dark Vistas è il classico prodotto che richiede svariati ascolti prima di poter espandere il proprio oscuro e dinamico potere. Questo nonostante la musica resti oggettivamente semplice da digerire anche se arcigna nel midollo per esecuzione.
Gli intrecci pensati per i Furnace valgono un giretto da queste parti. Quest’unione scorre inconsapevolmente liscia ma lascia retrogusti ruvidi (pungente ma melodica), figli di un retaggio maggiormente estremo perfettamente ravvisabile. Dark Vistas attira l’attenzione e ti fa ritornare al suo cospetto più volte, con quei suoi brani “abboccati” che sembrano richiamarti a gran voce (potrei menzionarvi Suburban Nightmare, le digressioni di The Calling, l’oscurità viandante di Yog-Sothoth (The Key and the Gateway), l’ultra melodica 94 Bloch Lane o l’inno Escape) durante i tre quarti d’ora scarsi di gestazione.
Non mi sento di andare troppo in là con l’entusiasmo con il voto, ma sono altresì convinto che Dark Vistas finirà diverse volte (e a diversi intervalli) a gironzolare nelle mie stanze. Dischi che rimangono stranamente lì, ma che finiscono per valere oro in tutta la loro semplicità.
Summary
Soulseller Records (2020)
Tracklist:
01. Suburban Nightmare
02. The Other Ones
03. The Calling
04. Yog-Sothoth (The Key And The Gates)
05. 94 Bloch Lane
06. Trapped
07. A Journey Through Dark Vistas
08. Escape
09. From The Blackest Void
10. Eve of Triumph
11. Another Ending