Fashion Week – Prêt-À-Porter

A quanto pare sono in giro da un bel po’ di tempo questi Fashion Week, oltretutto parrebbero aver venduto pure una non indifferente quantità di dischi. Eppure mai ho sentito parlare di loro (certo che però un nome del genere non aiuta), il risultato? una bella confusione generale, confusione alimentata dalla mezz’ora disturbante/spiazzante del qui protagonista Prêt-À-Porter.

Bene così però, più semplice così sarebbe meglio dire, trancio di netto il passato e mi rivolgo al presente, meno paturnie e maggiore attenzione all’essenza di un disco tanto chirurgico e melodico quanto “pazzo” e giocoforza imprevedibile.

I Fashion Week sembrano il risultato di una strana mescolanza fra DNA alternativi e altri riconducibili al post metal/hardcore, alla fine è incredibilmente facile (potrebbe sembrare uno scherzo ma non lo è) cercare di descrivere quello che suonano, basta solo tirare fuori qualche etichetta a caso e sono sicuro che in parte riuscirete a prenderci (o ci andrete comunque vicino).

Più lo si mette in circolo Prêt-À-Porter e più stuzzica, inizialmente però non potrà sembrare meritevole d’eccessive attenzioni, solo il tempo sarà giudice, ed acconsentirà al rilascio di quel magnetismo tutto suo che acquista ancor più valore nel piccolo di una mezz’ora. L’esigua durata fa accavallare le canzoni una sull’altra, azzoppa il bisogno di respiro rendendo chi ascolta “iperattivo”, quasi una presa coscienza di effetti convulsivi.

Slabbrature sludge, ciondolanti effetti “stradaioli”, insomma questi Fashion Week hanno ben poco in dote del nome che portano. Consigliati a chi ha sempre desiderato ascoltare più “metal” da un gruppo come gli Helmet (impossibile non pensare a loro sull’inizio di Chorusace o sul quel senso di secco altamente palpabile in lungo e largo). La produzione è vibrante, lascia spazio e lascia fluire gli strumenti al meglio (basso e batteria ne giovano particolarmente), mentre la voce è un cane sciolto, pronta tanto a sbranare, quanto a spargere semi melodici di apertura. Un consiglio: consegnarsi a Klosstrophobia e alle sue molteplici “disperazioni”.

Tenetevi pronti per questi otto imprevedibili movimenti, Prêt-À-Porter vi metterà addosso diversi umori e sfaccettature, magari riuscirà pure a spingervi ad inforcare il vostro strumento prediletto con più voglia e rabbia.

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Summary

Solar Flare Records (2015)

Tracklist:

01.Fendi Bender
02.Chorusace
03.Meek is Miznabble
04.Summer Line
05.Fur Free Friday
06.Klosstrophobia
07.”FASHION”=~S/($)/COLLAPSE/GSO;
08.Haute Topic