I Faceless Entity sono un’entità olandese arrivata con The Great Anguish of Rapture al traguardo del secondo album in carriera. Ci troviamo in quella posizione dove tutti gli effetti producono pura “maturazione”, ed il disco riesce attraverso le sue cinque composizioni ad arrivare al fulcro, al cuore di un ascoltatore che vivrà “emozioni sedanti” per ognuno dei quaranta minuti partoriti per l’occasione.
E’ l’esperienza a manovrare questo terzetto, un tris di anime pronte a dannarsi l’esistenza pur di offrirci un qualcosa che possa lasciare il segno in campo melodic/depressive black metal. Il sottile strato che divide vita, morte, follia è ben rappresentato da The Great Anguish of Rapture, un disco in grado di crescere smisuratamente con il passare del tempo (un vuoto in espansione, pronto a richiedere sempre più spazio).
Innumerevoli strati di grigio sono pronti a stringersi sul collo; poi timidi sguardi oltre la depressione, momenti di accensione che però non lasciano volare via la negatività pronta a tornare sotto forma di fitta ed inenarrabile nebbia. C’è tutto questo dentro la musica degli Faceless Entity, un turbinio emotivo difficile da trascurare, da vivere con fierezza, esibendo a dovere tutte le ferite cucitesi addosso.
Una produzione asettica è pronta ad accoglierci. Chitarre fredde/decrepite e desolanti urla andranno a creare un rifugio fortemente voluto. Con il passare dei minuti si andrà a creare una sorta di protezione, un assorbimento quieto e totale ad ogni sensazione fluttuante.
La title track credo sia proprio il miglior biglietto da visita possibile. Il suo avanzamento è implacabile e tutto conquista sino all’arrivo di una traccia vocale pulita pronta a lasciare un marchio indelebile (con forti dosi di assoluta nostalgia).
Ogni passo della tracklist è ben ponderato, e non sarà difficile comprendere di essere dentro uno di quei lavori dove ogni canzone aggiunge qualcosa senza mai togliere. E così posso menzionarvi la marmorea/implacabile Decaying Banners of Existence, la malefica qualità di The Enigma of Death (dimostrazione di come i Nostri sappiano anche “spingere” a dovere) o la spettrale e martoriante A Growing Void per poi planare nell’ultima Death, a Rot Beneath the Mask of Existence, autentica ed impervia “sbornia” che ci lascia con la certezza di essere al cospetto di uno dei dischi dell’anno.
Tutto è come deve essere: piacevolmente anestetizzante. The Great Anguish of Rapture è quindi più che consigliato, e da affrontare solo con ingenti dosi di cupa rassegnazione.
Summary
Argento Records (cd, lp), The Throat (mc), 2022
Tracklist:
01. The Great Anguish Of Rapture
02. Decaying Banners Of Existence
03. The Enigma Of Death
04. A Growing Void
05. Death, A Rot Beneath The Mask Of Existence