Imperitous March for Abysmal Glory è un disco di esordio di spessore, i suoi tre quarti d’ora di durata sono l’equivalente di un viaggio viscerale dentro una terra forse all’apparenza arida, eppure abile nel concedere talvolta illuminanti, e rigogliose intuizioni.
Gli Exitium ci terranno chiusi dentro il loro concept che immagina e “descrive” una civiltà dominare il sottosuolo. La musica funge da viatico per tali sensazioni, sensazioni che giocano la loro partita a cavallo di un black metal bestiale ed infarcito di grossezze death.
Due brani come Rooted in Blackened Soil (trovo la sua melodia di una bellezza disarmante) e Dieu il veut! riescono a raggiungere vette compositive davvero importanti, rimangono in qualità di ferrei paletti, sorta di riferimento per il futuro e cardini assoluti di un disco che comunque va ascoltato per intero, perché non andrà a concedere un solo centimetro alla noia.
E’ disumana la prova vocale, l’addobbo ideale che infiocchetta a dovere concept ed epiche nefandezze. La musica degli Exitium è ben piazzata, sa benissimo quali fili toccare e dove far passare i propri passi. La fusione dei generi non risulta mai raffazzonata e riesce a spargere un fuoco sotterraneo intrigante, scavatore quando si cerca un tipo di strisciante impatto, incredibilmente affabile quando si concede sadiche tele melodiche.
Un disco come Imperitous March for Abysmal Glory fissa un suo obiettivo e non lo molla visivamente lungo tutta la sua durata. Questo aspetto agisce giocoforza anche sull’ascoltatore che si ritroverà attratto magneticamente dalle partiture proposte. Una discesa proposta con ossessiva praticità, contornata da alcuni antri strumentali di raccordo, pronti ad enfatizzare ancor di più l’inclusione dentro le fitte trame che fuoriescono sordidamente.
Un ascolto avvolto nel mistero che utilizza delle linee di confine calzanti e mai sciaguratamente fuori luogo (penso ad esempio a The Sinister Sedition e ai saliscendi di Spoils of Defilement), pure stordente se vogliamo, però non perde mai di vista il proprio fulcro che rimane saldo a galoppare su strade battagliere e fangose.
Ancora una volta un’ottima proposta sulla quale posare le fauci, direttamente dalla fornaci di Time to Kill Records.
Summary
Time to Kill Records (2023)
Tracklist:
01. Incomb (Intro)
02. Rooted in Blackened Soil
03. Abyss Wolf
04. Hammering The Walls of Grace
05. Ephemeral
06. The Sinister Sedition
07. Led by a Scornful Hand
08. Ab Aeterno
09. Spoils of Defilement
10. Dieu El Veut!