Endeløs – Dark Fields

Gli Endeløs con il loro Dark Fields fanno un regalo a tutti i nostalgici ancora ostinatamente avvinghiati ai suoni dark, gothic rock e post punk anni ‘80. L’uscita rappresenta in primis ostinazione, in più dimostra anche vitalità, e la prova che in certi canali nascosti della nostra Italia possano ancora proliferare note del genere.

Musica che affonda i fili dentro un immaginario volutamente datato (non si può fare altrimenti quando si scelgono determinati suoni), linfa attinta e trattata con cura prima di ottenere “via libera” ed essere sparata fuori con decisione, metodo e funzioni trainanti.

Dark Fields è un disco funzionale, dice la sua con estrema chiarezza, non pensa di certo a nascondersi, o a cercare comodi rifugi, preferendo imprimere carica, sentimento e la passione di fronte a tutto. Così si accoglie tutto di petto, con facciate che diventeranno presto l’ispirazione necessaria, la molla che farà scattare sull’attenti questi nove graffianti brani.

Gli Endeløs hanno fatto tesoro dei momenti difficili, d’altronde non c’è molla migliore per dare il via a determinati umori e a decadenti ispirazioni. Sul tutto si erge una traccia come Inside, un pezzo capace (e rapace) di spingere e che richiederà a gran voce (ma con umile rispetto) uno spazio in mezzo ai tormentoni di sempre durante la classica serata dark (e già vedo tutti ad indagare, e a richiedere informazioni su chi siano i ragazzi implicati).

L’altra loro faccia la esprimono con una Broken Tales che lascia per qualche attimo le ombre alle spalle per consegnarsi ad un’impronta sognante, sulla scia di quelle melodie sospese e sfuggenti offerte dalle chitarre (non c’è che dire, un momento altissimo, tutto da assaporare).

Il cantato offre riverberi, attitudine e muscolatura ai pezzi (Nothing Remains e Drive ne sono esempio), penso sia l’arma in più di questo Dark Fields, la forza motrice che attinge valore dalla sua imperfezione. Stiamo parlando della “condottiera” necessaria per quelle strutture grigio/liquide sempre rispettose dei suoi punti cardine (che ti tengono lì, e dai quali sarà impossibile scappare).

Chiedono ed ottengono fiducia gli Endeløs, il loro Dark Fields arriva, scompiglia e diventa subito quell’ascolto “amico” che molte volte sentiamo mancare. Non perde tempo e fa leva principalmente sull’impatto tranne che per rari momenti.

Se per voi cercare nel territorio musica di valore conta ancora molto (con annessa la voglia di ricevere la copia fisica del prodotto che in questo caso si meriterà ogni euro speso), questa è l’uscita che per voi, quella che potrebbe far combaciare umori passati e presenti in un tutt’uno folle e romantico.

70%

Summary

Swiss Dark Nights (2023)

Tracklist:

01. Dark Fields
02. Nothing remains
03. Inside
04. Broken Tales
05. Drive
06. Coil of Ade
07. End of the Game
08. Winter Rose
09. Dancing on