Empire of the Moon – Πανσέληνος

Nati nel 1996, un demo dal titolo For the Ancient Light of SINN l’anno dopo, e poi il nulla fino al raggiungimento dell’attuale anno 2014. Questa la breve storia della formazione greca Empire of the Moon. In tutti questi anni poco o nulla deve essere cambiato nella loro visione delle cose: basterebbe il solo fatto di riesumare un monicker passato certamente inosservato ai più per intuirlo. Ma basta anche ascoltare il disco, anche solo per pochissimi istanti, per comprendere come una certa passione non si sia mai davvero spenta nel tempo. Una fiamma rimasta ad ardere da qualche parte, in certi frangenti quasi del tutto sepolta, immagino, ma comunque abbastanza forte da mantenersi in vita per tutto questo tempo. Il tempo necessario per arrivare finalmente oggi tra le mani con Πανσέληνος (“luna piena”, se la copertina potesse parlare da sola).

Questo esordio arriva direttamente dal passato, come se i brani fossero stati messi da parte e dimenticati fino ad oggi. Πανσέληνος è quella vecchia bottiglia che non sapevate di avere, con un gusto lievemente trasandato e aspro, ma tutto sommato ancora sorprendentemente accettabile.

È un grazioso digipack quello prodotto da Acherontas Promotions, sicuramente un bel vedere per gli occhi durante l’ascolto di questi “ammuffiti” quaranta minuti. Musicalmente, la nazionalità del gruppo è ben evidente. Si finisce subito catapultati in tutt’altra epoca, quando internet ancora non esisteva e certe cose le scoprivi solo grazie alla buona volontà e alle riviste cartacee.

Gli Empire of the Moon ci fanno eseguire un bel balzo nel passato, questa è l’unica sicurezza che posso darvi al momento. Per il resto, troppe variabili entreranno in gioco, cercando di sviare le vostre consuete certezze. Semplici e amatoriali, diabolici e con un forte senso di ritualismo nel DNA: questo sono gli Empire of the Moon. La loro musica è lenta, scandita e penetrante, e sarà in grado di ammorbarvi con le quattro canzoni centrali (con intro e outro a chiudere, e non parliamo di quei riempitivi da pochi secondi messi lì tanto per fare). Autentici massi posizionati con cura, privi della paura di apparire obsoleti.

The Dawn of Undead Rising apre cinematograficamente le danze, un crescendo che si rigetta con sicurezza sulle note oscuro-epiche di Mastery of Blood. Qui tutto si prostra a favore dell’ascoltatore. Le chitarre sono sicure, mietono riff tanto lenti quanto efficaci, mentre le tastiere pensano all’ulteriore comfort globale. Anche l’interpretazione vocale spicca sul resto, ancorata anch’essa a un periodo ormai fortemente in disuso, tenta di conferire maggior sacralità all’opera, senza mai sconfinare nel protagonismo gratuito.

L’inizio di Lunar Apocalypse non faticherà a farsi ricordare in previsione di futuri ascolti. Il brano mostra un lato melodico di tutto rispetto e delle metriche vocali che sono un istantaneo tuffo nel “lago del tempo”. Ormai pienamente a proprio agio, la band prosegue senza ostacoli davanti a sé, e possiamo accogliere la sostenuta e melodica Psychomanteion con naturalezza, per poi cibarci a sazietà dei diabolici incastri di The Nine Skulls of Kali e del suo quarto d’ora sempre mutevole e… glorioso.

Quando Rotting Christ, Necromantia e Septic Flesh non vi basteranno più, venite pure a bussare a questa piccola porticina. Il pentimento, vi assicuro, girerà al largo.
Πανσέληνος arriva con le sembianze di un fiume rosso: l’immediatezza è la sua arma principale, colpire subito il suo credo, per poi mettersi a nudo per ciò che è. Un ottimo primo passo per questa tardiva larva rimasta troppo a lungo nascosta. Il tempo di rivelarsi è finalmente giunto!

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Summary

Acherontas Promotions (2014)

Tracklist:

01. The Dawn Of Undead Rising
02. Mastery Of Blood
03. Lunar Apocalypse
04. Psychomanteion
05. The Nine Skulls Of Kali
06. Symphony Of The Draconian Queen

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