Quel sapore greco che aveva saputo attingere ed esaltare il marchio Paradise Lost (Septicflesh di un tempo in primis, ma sovvengono rimandi a Rotting Christ, Nightfall, Exhumation) è presentissimo dentro il nuovo disco dei Dormanth intitolato Complete Downfall. A questo ci si aggiunge e spolvera sopra un fare metodico di stampo finnico, da inquadrare puntigliosamente nelle figure di Insomnium/Wolfheart; ecco, adesso il vestito è bello che fatto e potremo calarci al meglio dentro un album aggraziato, che le prova tutte pur di lasciare un buon ricordo di sé.
Stiamo parlando di un disco di maggior spessore “tecnico/compositivo” rispetto al precedente IX Sins che avevamo avuto il piacere di ascoltare tre anni circa orsono. L’approdo sotto la Xtreem Music è andato di pari passo con la crescita di una band che adesso pare aver allineato in modo propizio le proprie caratteristiche. Se con la precedente fatica si era arrivati ad una sufficienza stiracchiata adesso la stessa sufficienza viene ottenuta e addirittura scavalcata (anche se non di molto, l’evidenza in ogni caso c’è ed è evidente) con una certa decisione.
Complete Downfall colpisce nel suo essere catchy; è ragionamento gothic sposato al melodic death metal, i suoi brani avanzano a passo sicuro e vietano ogni tentativo d’intrusione da parte della velocità (farà eccezione totale la viandante Beyond the Gates). Ma non aspettatevi un disco “lento” all’eccesso, i pezzi non vanno mai ad “impiantarsi” nel riffing, preferendo abbeverarsi alle correnti più raffinate e predisposte al trasporto assicurato.
Canzoni come Dreamcatcher (l’opener in grado di squarciare, mentre le chitarre nella loro “dislocazione” fanno già intendere il clima che si respirerà), la diretta ed oscura Fire o la tormentata e semplice Tragicomic Day riescono a spalancare le porte dell’album molto bene. Praticamente il vocabolario redatto dai Dormanth è tutto qui, e spetterà a voi la decisione se oltrepassare tale soglia o meno (se lo farete vi aspetteranno a braccia aperte Brainstorm e Crystal Bone).
Potrebbe essere non semplice gustarsi Complete Downfall nella sua interezza, i Dormanth non intendono mutare le coordinate base e l’impatto dato dai brani che si avvicendano lungo l’arco della durata. Sono richieste dosi di passione ingenti o la voglia di sapersi gustare i tralicci gotici più “sporchi” (l’impianto strumentale crea squarci melodici, alla ruvida voce è invece affidato il compito dell’impatto), insomma se sapete mantenere una temperatura costante per quei tre quarti d’ora scarsi è fatta, l’album potrebbe davvero piacervi e forse neppure così poco.
Summary
Xtreem Music (2020)
Tracklist:
01. Dreamcatcher
02. Fire
03. Tragicomic Day
04. Beyond The Gates
05. Odyssey In Time
06. The Origin
07. Dark Times For The God’s Creation
08. -273° K
09. Brainstorm
10. Crystal Bone
11. Bloody Scars