Diviner – Avaton

Intrattenimento, esaltazione, ringraziamenti spontanei e soddisfacenti per essere ancora qui, dopo tanto tempo, ad ascoltare nuovo e compatto materiale dentro le possenti ramificazioni forgiate con null’altro che non sia heavy metal classico. C’è tutto ciò ad agitarsi mentre Avaton entra in circolazione, musica che timbra il terzo cartellino su lunga distanza per i greci Diviner.

Ci troviamo dentro un proficuo incrocio che vede portarci acqua dai canali di riferimento chiamati Iron Maiden, Iced Earth e Judas Priest. C’è in più quel tocco spavaldo, ruvido ed epico tutto greco (cosa che non guasta mai), posto a sigillare un prodotto che più girerà nelle orecchie e più ci legherà a lui.

La semplicità dell’efficacia, l’esaltazione tramite un songwriting che premia una band che sa come costruire un disco di metallo classico, abile ad ipnotizzare sugli ambiti più melodici, calibrando a dovere tutte le armi del caso. Cavalcate padroneggiate e legate vocalmente da un Yiannis Papanikolaou coriaceo e calato perfettamente dentro una parte che sa come attaccare, difendere ed armonizzare per l’occasione.

I Diviner eseguono il tutto con praticità, sottolineano l’amore per il genere e con piccoli passi riescono nel compito di conquistarsi una piccola ma importante fetta del nostro borchiato cuore.

I Nostri fanno già il botto con il refrain tanto granitico, quanto “elevatore” di Mountains High (porte già spalancate nel soddisfare i palati più esigenti) e con la composta e quadrata Dancing in The Fire che riesce ad unire sensazioni alla Helloween con i metodi che hanno reso noti i Sabaton.

Un disco come Avaton può sfoggiare pezzi calibrati come le melodiche Cyberwar e Nemecic, l’inno spavaldo Hope Will Rise, Dominator e la doppietta super epica posta in conclusione composta da Hall of the Brave (gran mix tra Manowar ed Iron Maiden) e l’incredibilmente ammaliante e convincente The Battle of Marathon. Insomma una degno finale per un disco che incrementa il suo peso proprio all’arrivo, aggiungendo punti notevoli e fondamentali al buon lavoro svolto sino a poco prima.

Heavy, epic e power metal coabitano e creano spessore per un disco che si merita spazio ed un giusto ritaglio di tempo per ricordare i bei tempi ed attualizzarli con il pensiero per quanto possibile.

70%

Summary

Rock of Angels Records (2023)

Tracklist:

01. Avaton
02. Mountains High
03. Dancing In The Fire
04. Cyberwar
05. Waste No Time
06. Nemecic
07. Hope Will Rise
08. Dominator
09. Hall Of The Brave
10. The Battle Of Marathon