A undici anni da And Babylon Fell e a quattro dall’ep For Those Enslaved ritornano forti di una carica straordinariamente potente gli svizzeri Disparaged.
Il loro quinto album prende il nome di Down the Heavens e calca per bene le nostre orecchie con la sua ora e dieci minuti circa di durata. Insomma, prima si sono fatti aspettare ed ora ci premiano inondandoci con un’uscita particolarmente letale, dura forse da digerire ma pure complessa, epica e positivamente erosiva.
I Disparaged imbastiscono il loro muro e lo puntellano con pazienza, senza sosta, giusto per essere certi che possa reggere alla onda d’urto generata. Death metal violento, moderno nei tratti e nei suoni, melodico quando richiesto e ricco di un senso d’inevitabilità. Dai suoi spostamenti emergono talvolta le tastiere e le chitarre a “sviolinare” ma queste attività non riusciranno a scalfire una corazza che resterà sempre in piedi, pronta a proseguire dritta ed imperterrita verso la sua conclusione.
Down the Heavens ci disseta ed ubriaca dentro la sua possente produzione, una zona comfort da dove fare partire ogni sorta di attacco. Reggere i suoi colpi non sarà il classico “gioco da ragazzi”, bisognerà credo battagliarci un pochino prima di ottenere qualche risultato positivo. La musica esposta è davvero tanta, tendente a dare un livello di confidenza “scarso” per come ci viene somministrata, eppure l’insistenza farà muovere i suoi macigni a poco a poco, e il disco comincerà una lenta risalita verso risultati inizialmente insperati.
Con un grado tellurico del genere cadere nello sconforto potrebbe essere la prima naturale reazione. Però poi le ritmiche lanciate e “carnivore”, le chitarre che si staccano in pregiati lampi armonici e l’effetto traino della sezione ritmica produrranno i loro benefici ed accogliere la successiva legnata posta in scaletta acquisirà un potere del tutto benefico.
Come già inteso la scaletta farà di tutto per mettervi in difficoltà, vuoi per la qualità che si stende e spande, vuoi per la reiterata violenza ma anche per la ripetizione ossessiva dei medesimi concetti base. Questi fattori dovrebbero comportare degli effetti positivi alla distanza ma potrebbero essere anche quelli che affosseranno completamente il vostro entusiasmo.
Detto ciò Another Day spicca senza altro per livello di ispirazione e per la presenza del tocco del mitico ed infallibile Andy LaRocque. Resta poi un gusto maestoso ad aleggiare sull’opera (vi menziono anche l’esaltante attacco di una solenne Sole Survivor Of The Flames), un vento potente che ti sussurra di insistere e che ti convince sulla bontà di ciò che stai ascoltando.
I Disparaged con questo Down the Heavens hanno fatto la loro giocata. La professionalità messa in atto si merita l’interesse di chi è solito scavare oltre i nomi più rinomati in circolazione. L’ostacolo della lunghezza sussiste, eppure più ascolto il disco, più dimestichezza acquisto con le sue strutture e un maggior numero di vibrazioni positive giungono alla mia destinazione (credo proprio quelle che faranno scattare l’acquisto).
Summary
Apostasy Records (2024)
Tracklist:
01. Among The Chosen Ones
02. The Throne
03. Servants Of Fire
04. Another Day
05. Down The Heavens
06. Drown In Madness
07. Inside This Prison Cell
08. The Bridge
09. Sole Survivor Of The Flames
10. I Was Wrong
11. This Ship Of Five
12. The World Is The Grave Of Creation
13. After The War
14. Born As Gods