Deteriorot – The Rebirth

Un disco che sorprende per la sua qualità, che sorprende senza sorprendere facendosi largo nell’esprimere una spiccata qualità lungo la globalità del suo percorso.

Per qualche ragione si rimane stupiti di fronte alla bontà di questo The Rebirth, terzo disco su lunghissima distanza per gli americani Deteriorot (ampie praterie tra uno e l’altro, il primo è datato 2001, il secondo 2010). Insomma, i Nostri sembrano abituati alle lunghe attese e allo “lasciarsi dimenticare”, e finché il materiale esibito li premia perché spezzare tale particolare usanza.

Il disco si presenta bene con la solita copertina efficace nel farci immedesimare nel posto giusto ancor prima di premere il sacro tasto play. Il death metal animato dai Deteriorot è efficace, semplice da fruire e sufficientemente magnetico per poter ambire ad un posticino nei nostri ascolti quotidiani legati al genere.

Sanno cosa fanno, sanno cosa suonano (e ci mancherebbe) e con The Rebirth ribadiscono la loro passione per una musica brutale, ossessiva e fortemente avvinghiata ai maestri del genere. Ai Deteriorot non importa seguire vie personali o legate a chissà quali tecniche, a loro importa più che altro regalare un’esperienza totale e colma di devozione, sotto certi aspetti molto “attuale” se pensiamo a come certo death metal “controllato/rallentato” venga battuto oggi con costanza.

Non mancano certe intrusioni melodiche (mai all’acqua di rose) che alimentano il grado atmosferico dell’uscita. The Rebirth procede così con fragore attraverso i suoi mid tempo ben calibrati, con quel sapore di “anthem” che non molla mai la presa (qui mi sovviene con potenza la canzone Reanimate o la schiacciante Hauntings). Non vi faranno alzare dalla sedia esclamando i Deteriorot, però vi renderanno confortevole la seduta lungo l’ampia mezz’ora di durata qui registrata.

La produzione, il suono rotondo (ma anche melmoso) delle chitarre ci fanno restare concentrati, impedendoci distrazioni pericolose che porterebbero logicamente ad allontanarci dal focus dell’album. Non pretendono la luna i Deteriorot, però a suon di colpi “ficcanti” e centrali arrivano a convincerci. E la voglia di tornare a battere The Rebirth in fondo c’è.

La scena ha bisogno anche di questi dischi, dubbi a riguardo non ci sono.

65%

Summary

Xtreem Music (2023)

Tracklist:

01. Undead (Intro)
02. Dark Embrace
03. Return To Rot
04. A Nameless Grave
05. The Rebirth
06. Reanimate
07. Political Evocation
08. Hauntings
09. Unholy Rebirth