Depravation – II: Maledictvm

E’ il termine abrasivo quello mi rimbalza in testa ogni volta che sento il primo full-lenght dei tedeschi Depravation, abrasività e una dannazione alimentata da un sound che se infischia un po’ di tutto e tutti (il requiem tratto dal “Il Settimo Sigillo” apre e chiude l’opera quasi a sottolineare il tipo di percorso fatto).

Attaccano le chitarre dei Depravation nel loro saper mescolare crust/core/stoner/sludge e black metal, e non si fermano più, macinano riffs su riffs con forza e sicurezza, e ti fanno star bene, ti fanno sfogare, mentre l’effetto quasi ti “stura”, diventando quantomeno liberatorio, un urlo rabbioso manovrato da una prestazione vocale che ti si appiccica addosso. Ma niente arriva per complicare le cose, ogni cosa è immediata, come il classico pugno in faccia di cui si ama tanto parlare, ed i sapori che si lascia dietro questa azione sono fortemente -o meglio- unicamente acidi.

I Depravation raccolgono i brani elettrici della prima uscita I: Praedictvm rafforzandoli, riempiendoli con rinnovata e fresca energia. II: Maledictvm arriva presto a convincere nella sua costante mietitura, uno macinare scandito da riffs grassi nel suono ma snelli nella risoluzione finale. E passa in totale, fresca noncuranza questa mezz’ora scarsa, mezz’ora che non richiede altro che un po’ di sana rabbia interiore come pegno. Non fermatevi ad un primo fugace ascolto, vedrete che ben presto finirete vittime dei vari passaggi disseminati durante l’esecuzione del breve percorso. Basterà solamente cogliere il momento giusto, l’ambito momento cardine, poiché è l’unico obiettivo che i Nostri devono aver pensato prima di buttare giù questa traboccante colata metallica.

Li immagino arrivare fisicamente in casa, attaccare gli strumenti, suonare la setlist rappresentata dal disco, devastare il suolo circostante, magari riuscire pure a creparlo in certi punti, e andarsene via subito dopo, come se niente fosse accaduto.

II: Maledictvm non è solo suono ed impatto, o meglio è anche quello, il suono è davvero contundente, ma in primis i Depravation risultano abili nel saper scrivere e proporre il loro incedere sonoro, te lo piazzano addosso come un francobollo facendotelo sviscerare, vivere intensamente. Non ci sono filler, l’aggressione sonora procede senza il minimo intralcio e quando arriva la fine è quasi sempre troppo presto. Una gradita sorpresa.

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Summary

Dark Omen Records/Life And Death Records (2013)

Tracklist:

01. Intro
02. Wrath
03. Opaque
04. Filth
05. Pestilence
06. Instrumental
07. Malfunction
08. Ruins
09. Outro