Demented Heart – Frantic Epidemic

Andiamo ora a fare un salto in Indonesia dopo aver preso conoscenza del nome Demented Heart e della loro etichetta Brutal Mind che da Jakarta ci offre questa ghiotta, “nociva” e crudele proposta.

La band aveva debuttato nel 2010 con l’album Seeds of the Venomous, dopodiché non era più riuscita a fare uscire qualcosa di “grosso”. Il 2023 ha rappresentato per i Demented Heart una sorta di rinascita, devo dire non mi aspettavo che il loro Frantic Epidemic fosse così solido ed efficace nella riuscita prolungata. Mi aspettavo il solito “nascondiglio” dentro una brutalità meccanico-slam e invece mi sono trovato innanzi ad una chirurgia molto piacevole, persino dinamica se mi concedete elasticità sul termine.

Suonano bene, non annoiano (qui sta il nodo della loro vittoria) e producono un sound ficcante, ricco di secchi e veloci fraseggi, abile nel traghettarci con voglia all’interno di un’ampia mezz’ora che si snoda lungo nove audaci ed implacabili pezzi.

Densità e ferocia vanno a braccetto all’interno di Frantic Epidemic, il disco probabilmente non vi scaraventerà giù dalla sedia per la contentezza ma non vi farà neppure rimpiangere quella manciata di euro che ci vogliono per poterselo assicurare. La voglia con la quale ti tengono attaccato alla loro musica vale più di molte tossiche elucubrazioni, i Demented Heart hanno lasciato scorrere 13 anni ma ciò non ha impedito loro di tornare con del materiale abrasivo/contundente, intelligente e di buon livello.

La title track e Severe Disease in primis e l’ultima Population Decline aprono e chiudono il discorso nel migliore dei modi. Le due canzoni riescono a farsi notare rispetto ad una zona centrale che comunque svolge il suo lavoro senza mostrare sbavature.

Insomma, un posticino nelle più fornite collezioni i Demented Heart se lo meritano tutto. Il loro Frantic Epidemic è garanzia di aggressione ed affidabilità, non permette alcun accumulo di fastidio o pesantezza. Scorre via liscio, classico nella sua forma di technical death metal priva di esagerati o arzigogolati orpelli. Tira dritto senza premurarsi di ciò che sta per schiacciare, mantenendo una sorta di tinta unica che arriva a rappresentare anche il suo distruttivo punto di forza.

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