Secondo movimento discografico per il progetto polacco Deathlike Dawn. A quattro anni di distanza da Deliria and Dreams e ancora sotto Putrid Cult ecco arrivare Among the Graves of the Archetypes, disco spargitore di fascino, follia ed oscurità.
Si registra un lavoro ai fianchi particolare, ossessivo, bene scarabocchiato ma comunque abile nel fornire melodie che sappiano fare breccia in corso d’opera.
Un disco che ha del sentimento da esprimere e non intende nascondersi dietro il solo e “solito” muro di chitarre zanzarose. Among the Graves of the Archetypes ingrossa i suoi passi con lo scorrere del tempo, riesce insomma a conquistare con metodo e le giuste frequenze, onde che arrivano a “parlarci” con chirurgica maledizione.
I Deathlike Dawn senza apparire innovativi riescono a calzare diverse situazioni del black metal, il lavoro riesce loro così bene che i punti di sutura non vengono immediatamente rilevati, il merito di ciò è impresso in quello stordimento emotivo che ci troveremo ad abbracciare dopo poco, una situazione che sarà in grado di affinarsi con l’arrivo della confidenza di più ascolti.
Profondità calcata, un lavoro se vogliamo martoriante inaugurato dai sadici rintocchi di A Monument I Shall Raise in Flame. Le chitarre si espongono, cercano il fascino ipnotico e vengono affiancate talvolta da delle tastiere mai protagoniste, eppure valevoli come puntelli interessanti (a più riprese emerge un sentore anni ’90 assai gradito).
Realizzare di avere un legame con questo Among the Graves of the Archetypes è il miglior dono possibile, quello che molto spesso ci troviamo ad augurarci (un brano come Darkly Treads the Twilight è davvero tanta, ma tanto roba). Con i Deathlike Dawn si “decade a nozze” con l’eccellenza prodotta dal riffing, lavoro che sa passare con disinvoltura da momenti grezzi ad altri fortemente ansiogeni prima di poter impattare persino con certa raffinatezza melodica.
Non c’è la volontà di colpire a tutti i costi con la velocità, qui si opta piuttosto per l’estensione oleosa o magmatica. La prerogativa di Among the Graves of the Archetypes è la pazienza e tanto prima lo comprenderemo, prima finiremo come vittime consapevoli dei suoi giochi.
Un mondo freddo, rarefatto e nebbioso, visivamente inquadrato da una copertina capace di affascinare. Un disco che sa ripagare delle fiducia e del tempo speso per comprenderlo al meglio, musica che mi ha conquistato inesorabilmente e che quindi posso solo “spingere” e consigliare da questo piccolo e sicuro angolo nel quale sono ranicchiato.
Summary
Putrid Cult (2024)
Tracklist:
01. A Monument I Shall Raise in Flame
02. Plutonic Ether
03. Forked Tongues of Eternal Fire
04. Darkly Treads the Twilight
05. In Tenebrous Depths, a Transfiguration
06. Dew and Blood