E’ giunto il tempo per i polacchi Crystal Viper di cominciare un nuovo spezzone di carriera, un nuovo tragitto dopo il lungo rapporto avuto con AFM Records. All’etichetta tedesca era stato dato in veste di ultimo tassello un Tales of Fire and Ice che in molti non erano riusciti appieno a digerire a causa di un lato melodico particolarmente preponderante (a me non dispiaceva affatto però, in un certo senso si poteva giungere su lidi un pochino “imprevedibili”).
Ora, a sostenere l’heavy metal band troviamo la francese Listenable Records, in ricezione arriva così l’ottavo full-lenght intitolato The Cult. Il disco si ispira ai racconti di H.P. Lovecraft e da questo punto di vista sembra voler “scurire” alcune trame di un sound che rimane sempre e comunque classic Crystal Viper al 100%. La band per quanto mi riguarda non ha mai deluso veramente, qualche disco più fiacco lo abbiamo sì avuto, ma mai nulla che arrivasse ad oltrepassare in negativo il limite della sufficienza. In futuro non saranno certamente ricordati come imprescindibili o fondamentali ma nella loro piccola/giusta dimensione sono un gruppo sul quale fare sempre affidamento e potersi affezionare con la dovuta e grintosa passione.
Il 2021 lascia scattare ai nastri The Cult e i Crystal Viper non sbagliano i loro intenti per un’altra volta. Il disco è solido, ispirato e ci lancia addosso promesse abbastanza importanti. Fare una scaletta dei loro dischi migliori non è certo opera tanto semplice, diciamo che il tutto è molto livellato e che su tale livellazione il nostro The Cult si posiziona proprio sulla parte alta.
La band capitanata da Marta Gabriel si è chiusa a riccio ed ha estratto delle nuove composizioni realmente efficaci e totalmente in linea con il terreno smosso sin dagli esordi. Anzi, The Cult sotto certi aspetti rappresenta la volontà di “tornare al passato” ma con la giusta consapevolezza, quella che non ti permette di dimenticare tutto l’arco descritto con la propria musica sino a questo momento.
L’introduzione Providence non può far altro che sottolineare l’attuale mancanza di concerti (davvero perfetta) e lancia alla grande una title track che vede Marta Gabriel tirare le strofe splendidamente. A seguire troviamo un classico mid tempo pregno di passione chiamato Whispers from Beyond (appendo subito il ritornello nella bacheca del meglio di The Cult), già qui si intuirà l’ispirazione tradotta sul lavoro armonico delle chitarre, la via è quella giusta e a ribadirlo troviamo la successiva Down in the Crypt.
I presagi lasciati dalle prime canzoni fortunatamente non muoiono lì, The Cult prosegue e conclude per trionfare in tutta la carica heavy/power metal. L’inno Sleeping Giants va a scolpirsi da solo e già al secondo passaggio diviene un piacevole tormento difficile da lavare via. Forgotten Land è rapida e letale mentre con Asenath Waite sale di molto il livello interpretativo (e tutta l’esperienza vocale di Marta sgorga fuori come dimostrerà anche sulla cover Welcome Home di King Diamond che ha il pregio di invogliarti ad inforcare subito il disco del suddetto). I Crystal Viper costruiscono tassello per tassello un album fresco nella sua totale immobilità (i nomi sono sempre gli stessi: dagli Iron Maiden particolarmente dominanti al collante Helloween/Gamma Ray passando dallo strato Stormwitch/Hammerfall) e passando in mezzo alla cadenzata The Calling si arriva alla possente deflagrazione di Flaring Madness (traccia capace di caricarti a dovere in scia ad un fiero chorus alla Rhapsody) e alla tambureggiante Lost in the Dark che contrariamente al suo titolo è intenta a scagliarci addosso lead illuminanti.
Fiducia dunque rinnovata ai Crystal Viper che continuano a convincere senza sbagliare un colpo. Un’assoluta sicurezza per gli affezionati.
Summary
Listenable Records (2021)
Tracklist:
01. Providence
02. The Cult
03. Whispers From Beyond
04. Down In The Crypt
05. Sleeping Giants
06. Forgotten Land
07. Asenath Waite
08. The Calling
09. Flaring Madness
10. Lost In The Dark
11. Welcome Home [King Diamond cover]