Comaniac – None For All

Un disco di thrash metal tecnico che fa bene, un disco che rilascia un potere proprio, capace di collegarsi ad alcuni grandi, storici nomi senza ricorrere alla mera scopiazzatura. Gli svizzeri Comaniac stanno diventando grandi, ed ogni loro nuova fatica rappresenta un’aggiunta importante ad un percorso che di scontato ha ben poco.

None For All fa già intendere la critica dal suo titolo. Le fratture che sono poste all’interno di una società apparentemente gioiosa e funzionante ma in realtà egoista e diffidente vengono analizzate ed esposte con ardire e la giusta quantità di forza. Un’ispezione che ci accompagna lungo una tracklist di nove brani funzionali, sempre coraggiosi ma soprattutto capaci di non dare mai dei precisi punti di riferimento.

I Comaniac sono proprio bravi nel buttare giù strutture arcigne, se vogliamo molto classiche ma anche impetuose, instabili, addirittura melodiche senza farci avvertire il minimo peso. Una mescolanza di influenze è pronta qui a riunirsi per acquistare una propria personalità ed elegge la formazione come una delle più interessanti da andarsi a scoprire in campo thrash metal.

Nella musica Comaniac si agitano le influenze Death Angel e quelle dei Kreator ma rimbalzano talvolta spunti di vecchi Sepultura, Vio-Lence, Coroner sino a sconfinare nei lavori di Megadeth e Destruction in una mescolanza mai statica e attenta ad invadere con ispirazione il lato melodico delle cose.

Un brano come Desolation Manifest è proprio l’emblema della capacità di cambiare sembianze della band. La canzone arriva subito dopo la più canonica (ma già “particolare”) opener Eye to Eye e ci fa capire di non essere al cospetto di qualcosa di troppo convenzionale. Anche il comparto assoli vira molto sul metal classico e non stona affatto anche quando “sfonda” in apertura e nel ritornello della title track.

Il sound è di quelli attenti, non perfettissimo (mai troppo pulito in modo da darti sensazioni appartenenti al passato), eppure pronto nel farti apprezzare ruvidamente l’operato di ogni strumento. Le chitarre sono secche ed affilate mentre il basso si farà notare in tutte le sue profonde peripezie.

Long Life Doll è un altro step che attira decisamente l’attenzione: da una parte il ghigno vocale, dall’altra una pulizia canora molto pacata accompagnata da un docile arpeggio che porta con sé una gradazione d’inquietudine.

Per chi ne avesse bisogno Start the Madness riporta le cose su binari più classici, l’anthem attacca con rabbia e velocità, dando ulteriore varietà e dinamismo ad un None For All vorace di tutto e tutti.

I punti di riferimento saltano e mutano in continuazione, pezzi come le melodiche Nothing but Lies prima, Breakdown Rite e la tragica Self Sacrifice sono il valore aggiunto di un prodotto che punta sempre verso un continuo arricchimento (qui mi tocca menzionare anche il ritornello sguainato di Between the Stars).

Ispirati e con la voglia di fare tutto ciò che passa loro per la testa. I Comaniac sono la valida alternativa al classico e ai classici grandi nomi. Il loro None For All ha forse bisogno di maggior tempo rispetto a tante altre cose (ma nemmeno troppo), però di ripaga alla grandissima con le sue strutture attente e sempre indovinate.

73%

Summary

Metalworld (2023)

Tracklist:

01. Eye To Eye
02. Desolation Manifest
03. None For All
04. Long Life Doll
05. Start The Madness
06. Nothing But Lies
07. Breakdown Rite
08. Between The Stars
09. Self Sacrifice