Lo spirito razziatore del black metal norvegese riflette e si contempla nella seconda fatica a nome Borgarting. Beist rappresenta anche devozione al genere e ad una specifica scena da parte dell’etichetta Dusktone che quando può scandaglia la terra dei fiordi deliziandoci con del materiale prelibato e “stagionato” a dovere.
Con i Borgarting riusciremo a rivivere sensazioni date dai primi capitoli Tulus, Trelldom, Satyricon, Darkthrone, Gorgoroth e Kampfar. C’è tutto quel collegamento e tendere i movimenti di un album come Beist, un disco tanto semplice quanto abile nello sprigionare un certo persuasivo potere.
Magnetismo oscuro che serpeggia a ridosso di una tracklist pronta a fare “massa”, un insieme che ci taglia dal resto con l’apparizione di una densa massa nebulosa (qui ci colleghiamo all’immagine di copertina che ci suggerirà un certo mood). E noi chiusi dentro i nostri pensieri negativi non potremo far altro che finire dritti nella fredda rete tesa con sapiente potere arcaico dai Borgarting.
Beist ci offre nove aspri pezzi saldi sugli ideali, totalmente invischiati nelle trame del black metal anni ‘90. La musica qui va presa nella sua totalità, il disco acquista infatti valore solo davanti all’esposizione totale della sua durata e delle sue burrascose “ondate ostili”. Ogni brano è fortemente “operaio”, una sorta di affluente pronto ad alimentare confidenza e il risultato sensoriale/globale dell’intero prodotto.
Dischi come Beist sono davvero molto particolari. Diciamo che hanno in dotazione più potere alla fonte che perfezione in sé. Eppure, nonostante ciò, riescono ad ingraziarsi l’ascoltatore con l’immaginario spirituale e se verrà dato loro tempo potrebbero persino arrivare a sorprendere (si lavora di erosione, non si accendono fiammelle solo per il gusto effimero di quei pochi secondi).
I Borgarting si mettono lì con la pala e scavano con volontà e piacere, infischiandosene dei possibili trends. Ogni minuto ci porterà più a fondo, con la ricerca del feeling che avanza di pari passo, ma starà poi a noi (e al nostro grado d’inclusione riguardo il maestoso genere di riferimento) decidere se poterla fare deflagrare o meno.
Summary
Dusktone (2023)
Tracklist:
01. De skyldige
02. Allfar
03. Hat
04. Vrede
05. Svart
06. Beist
07. Mer
08. Horde
09. Gammel hud