Progetto misterioso che all’inizio di questo 2025 rilascia il secondo capitolo discografico dopo l’esordio datato 2018 intitolato Bonebranches.
Proposto da Northern Silence Productions, presentato da una copertina idonea al tutto ecco arrivare sugli scaffali e nelle nostre case Sacred Sound of Solitude. I Bloodbark agiscono in territorio atmospheric black metal, di quello bello infarcito di melodia e di spirito solitario. Più c’è isolamento, più si allunga la materia e meglio sarà per tutti quelli che vorranno saltare in carrozza per un giro nella neve più selvatica.
Sacred Sound of Solitude è un album quieto che ben si adagia alle riflessioni. Non intende spingere, non vuole essere mai “cattivo e diabolico” preferendo dipingere scenari raffermi, affascinanti nella loro immacolata freddezza.
Sono abili intarsiatori melodici i Bloodbark, la loro musica nasce in primis per soddisfare la loro fatica. Non siamo tenuti obbligatoriamente ad apprezzare le loro creazioni che si muovono in maniera istintiva, quasi “romantica” sotto certi aspetti, sottolineando a più riprese un senso misantropico ricco ed affascinante.
La furia c’è ma è ben filtrata, un’arma da utilizzare per poter impattare meglio, per cambiare strada a qualche bivio. L’opener Time Is Nothing da questo punto di vista è perfetta per spiegarci a dovere cosa andremo a calpestare per i 41 minuti totali. Poi ci sono gli echi distanti prodotti da From Ash to Dust to Pollen, pezzo che non utilizza le stesse coordinate della opener preferendo lasciarci intravedere qualche raggio di sole sbucare dalla grigia coltre.
La musica targata Bloodbark pur essendo abbastanza semplice da decodificare non è a conti fatti altrettanto facile da digerire. Bisogna vogare al suo ritmo, avere pazienza e struttura per poter reggere le cascate sonore applicate, poi bisognerà attendere il momento in cui la pazienza verrà a ripagarci e scorci segreti si apriranno come per magia davanti ai nostri occhi.
Un ramo carico di neve che cede al peso della stessa e ci sorprende dall’alto come fa in apertura un brano come Augury of Snow, così bianco e candido da accecare. Canzone che a piccoli passi si conquista una vetta speciale per il versante più melodico della facciata (che bell’effetto mi da quella voce narrante). I dodici minuti di Griever’s Domain chiudono con eleganza e gusto post rock un Sacred Sound of Solitude che piacerà non poco a molti. Per quanto anche io sia positivo a riguardo non me la sento di calcare troppo con l’entusiasmo, siamo certamente al cospetto di un buon disco “intrattenitore” e tutto, ma non avverto il superamento di una certa linea di demarcazione.
La pace dell’isolamento, estrema purezza. E’ questo ciò che possono dare i Bloodbark, ed è questo che dobbiamo cercare noi in loro presenza.
Summary
Northern Silence Productions (2025)
Tracklist:
01. Time Is Nothing
02. From Ash to Dust to Pollen
03. Glacial Respite
04. Augury of Snow
05. Griever’s Domain