Blencathra – II – On These Shores Where Nothing Now Stands

Seconda opera per il nome Blencathra. Il progetto arriva dall’Inghilterra e questo II – On These Shores Where Nothing Now Stands ci arriva sotto l’attenzione di Naturmacht Productions. Uscite sempre calibrate quelle dell’etichetta che nel mentre ha pure colto l’occasione per ristampare il primo capitolo intitolato These Bones Became the Roots of the Forest……

Dietro al monicker Blencathra agisce il solo Nicholas Fry, un musicista bravo nell’eseguire un black metal a cavallo tra spirito epico/celtico e situazioni decisamente più agili e frenetiche. Ogni caratteristica riceve una giusta distribuzione e il pensiero non potrà che viaggiare verso dischi e formazioni disperse nel tempo.

E’ certamente centrale l’ispirazione estrema data dalla propria terra, eppure la musica griffata Blencathra sa anche colpire con momenti che possono ricordare Immortal ed Emperor più ficcanti di una volta (io ci aggiungo anche qualche lieve sensazione alla Godkiller). Quest’unione fra l’aggressione epica anglosassone e certe intuizione nordiche coglie nel segno e II – On These Shores Where Nothing Now Stands si farà non poco apprezzare nel corso dei suoi 50 rigogliosi minuti.

Le canzoni non hanno paura di osare e veleggiano stendendosi con fierezza su più minuti. Calma e concentrazione coabitano su un habitat che profuma ancora molto di underground. La registrazione aderisce a formare contorni magici (di quelle belle mistiche, non confuse ma bene increspate), mentre le tastiere irrompono dall’alto con metodo ancestrale, per ampliare una manovra altrimenti scarna, sporca e terra terra.

Le chitarre passano con disinvoltura da scudisciate black metal a retaggi più ampi o classici, il tutto senza disdegnare affatto un lancio verso assoli dal taglio melodico. Quest’insieme non appare forzato e la musica avanza con il giusto potere, le canzoni agiscono con fierezza, le melodie funzionano a dovere e anche il reparto vocale non è poi dei più scontati.

Ogni traccia contiene un suo piccolo e mutevole regno dal quale attingere. Quando esplode la melodia su Forest Samhain rimarremo pietrificati mentre i 13 roboanti minuti di Rhydderch metteranno prepotentemente alla prova ogni vostro possibile dubbio. Circle of Stones invece si è fatta largo dentro di me, acquisendo un livello affettivo particolarmente spiccato e meritevole della giusta attenzione.

Si colgono nuovi aspetti con lo scorrere dei secondi, e c’è tutto il tempo possibile per ragionare e di rimando sferrare nuovi colpi. I Blencathra sanno levigare il grezzo donandogli aspetti tutto sommato imprevedibili (senza mai “tradire”), lasciano poi galoppare i sensi creando una coltre vitale e battagliera che ben si sposa con lo splendida copertina (ad opera di Olga Kann degli Withered Land).

70%

Summary

Naturmacht Productions (2023)

Tracklist:

01. The Flow Of Leaves
02. Forest Samhain
03. Rhydderch
04. Mist Floats On The Tree Line
05. Circle Of Stones
06. Tír nAill
07. Cernunnos
08. Last Leaves Of Autumn