Baalberith – Beyond the Grave

Gli inglesi Baalberith sono un nome che ho visto spesso in giro (anno di nascita 2006) ma che purtroppo non ho mai avuto modo di esplorare a dovere, così il loro ultimo ep Beyond the Grave rappresenta la giusta occasione per “assaggiarli” e farsene un’idea primaria.

Beyond the Grave rappresenta in qualche modo un nuovo inizio per i Baalberith. A dirigere la flotta troviamo il cantante Razakel, ormai unico superstite della formazione originale. Forte di un nuovo team il nostro ha riposto senz’altro molta cura su questa nuova nascita, un’uscita molto importante se si pensa che la band si era fermata con le produzioni all’annata 2014.

Beyond the Grave ci presenta cinque pezzi abbastanza ghiotti e corposi. Il black metal dei nostri si affida molto per istinto e decodificazione al proprio territorio e potrete quindi facilmente capire a quale nome possiamo avvicinarli di conseguenza. Tuttavia i Baalberith amano inasprire le manovre e la parvenza è quella di trovarsi degli intenti diciamo più “bellicosi” e blasfemi. In tal modo assisteremo al formarsi di una crosta particolare, qualcosa che cerca da una parte l’ampio tiro melodico, mentre dall’altra tenta di passeggiare in ramificazioni occulte e fortemente oscure.

Non sono così scontati i brani proposti su Beyond the Grave. Alcuni di essi agiscono in presa diretta mentre ad altri va il merito di sapere uscire con metodo sulla distanza. Di buone cose i nostri ce ne fanno ascoltare già a partire dalla sagace Bleeding The 5000, pezzo che scuote e ci apre innanzi barattoli davvero interessanti.

Ma è con la seconda Infinite Malevolence che mi scatta la scintilla. La canzone è un piacevole tormento pronto ad avvinghiarsi alla pelle grazie ai suoi grossolani tratti (la strofa è assolutamente vincente e “perforante”), accompagnati però in modo adeguato da un labile e gotico tratteggio tastieroso.

La produzione molto compressa ed “inchiodata” non è certamente delle migliori, diciamo che bisognerà un pochino battagliarci, sperando che le canzoni riescano successivamente a fornire il necessario e gradito sostentamento. C’è comunque un che di magnetico nei pezzi di questi Baalberith e lo si scopre forse definitivamente sulla semplice A Fist in the Face of God. A seguire troveremo la variegata Abortion of Religious Futility, prima che i battenti si chiudano con l’ottima e tragica My Withering Soul, sette minuti che trovano una grande prestazione di Razakel (“Awake in fear of sleep, Life is dream“) e ci lasciano addosso la vivida impressione di aver ascoltato un prodotto diversificato, oserei dire anche “di rilievo” nel suo piccolo.

Wulfhere Productions (2020)

Tracklist:

  1. Bleeding the 5000
  2. Infinite Malevolence
  3. A Fist In The Face of God
  4. Abortion of Religious Futility
  5. My Withering Soul