Autumnfall – Bleak

Bleak dei finlandesi Autumnfall è un disco bellissimo, così magico e perfetto nella sua essenza che il pensiero non riuscire a descriverlo mi fa stare male.

Ma proviamoci, perché anche solo quella persona in più acquisita e “schiava” di tale meraviglia significherebbe tanto.

Bleak segue di un anno il primo disco Ghosts of Light ed entrambi hanno ricevuto opportuna ristampa da parte dell’etichetta spagnola Ardua Music. Bleak venne rilasciato in rete a Dicembre 2022 ma solo pochi mesi dopo aveva ricevuto un’adeguata e più consona distribuzione (con nuovo master di Greg Chandler ai Priory Recording Studios).

Dietro al monicker troviamo il rispettabile Jussi Hänninen (storico elemento Fall of the Leafe) per quanto riguarda chitarre e basso e Tero Ruohonen alla voce (compagno assieme a Jussi nel progetto The Bleak Picture). Al duo si è aggiunto il batterista Olli Pirkkanen a completare una coesione tra gli elementi particolarmente lampante.

Titolo e copertina fanno già molto per inserirci a dovere dentro il mood che si andrà a vivere all’interno di un disco raffinato, malinconico ed espressivamente accattivante. Musica che traspira Finlandia da ogni poro e che infilza con carica gli ambienti del black metal melodico.Affiorano alla mente i Throes of Dawn, e chi sa quanta qualità ci voglia per portare a tale paragone può già intuire da sola la forza insita dentro questo speciale lavoro.

Ci sono ovviamente altri “ricordi” pronti a fare comparsa, attimi che si espandono all’interno di una tracklist piena di meraviglie. In generale si avverte chiaramente che le composizioni partorite dagli Autumnfall sono figlie di un’altra epoca e di un linguaggio prettamente istintivo, nordico e fortemente nostalgico (Jussi Hänninen dipinge continue sinuosità). Il bello è che le strutture viaggiano spedite e con una certa dose di irruenza mentre le melodie vengono inserite con immane gusto senza il bisogno di snaturare l’approccio di base (The Indifferent fa scuola in tal senso).

Una canzone come Dead of this World evoca davvero tantissime sensazioni in quella aspra mistura di tatto e scorrevolezza. Ma tutte e otto le canzoni mettono nell’aria quel combustibile necessario all’atto della meraviglia. Cosa non è ad esempio la title track lanciata con magia dalle chitarre acustiche?

Il sound rapisce, l’unione che vibra e che “va in sospensione” ci gela mentre verremo ulteriormente cullati da uno scream capace di far coabitare spirito selvaggio e raffinatezza (Die with the Gods esprime a dovere tutto ciò).

Bleak mi ha teso le sue trappole fin da subito e da lì non ne sono più uscito. Con questo disco gli Autumnfall mi hanno fatto un dono immenso che spero venga recepito da chi di dovere. Anche se credo che mi ritroverò tra qualche tempo a non capacitarmi di come prodotti di tale bellezza rimangano inesorabilmente ai margini ed evitati dai più.

C’è bisogno di questa musica e la nostra sfera musicale ha bisogno di gente come gli Autumnfall. La strada tracciata è quella giusta e spero solo che i Nostri la possano calpestare così bene ancora per molto.

80%

Summary

Ardua Music (2023)

Tracklist:

01. The Redeemer’s Hand
02. Dead of This World
03. In the Mirror
04. Bleak
05. Dreamscaper
06. Die With the Gods
07. The Indifferent
08. Of Wolves & Lunacy