Ardent Nova – Ardent Nova

Appena mezz’ora per espletare la voglia di melodic death metal di stampo vichingo. Il progetto Ardent Nova però non vede coinvolte personalità nuove o così giovani, ed il mentore della situazione non è neppure europeo come la musica potrebbe far intendere. Mike Pardi si occupa di tutto tranne che della batteria (suonata da Ryan Gallagher), esperienza ed anni passati in svariati progetti non hanno spento la sua creatività né la voglia di cimentarsi su territori così distanti e magari pericolosi (sembra che questo progetto sia nato più di vent’anni fa con diverso nome).

Questo disco omonimo riesce quindi nel suo compito? Direi di sì, anche se infine non avremo per le mani un prodotto definibile come “eccezionale”. Certamente l’impatto è di quelli giusti, mentre il sound arriva pieno e ricco di spunti tecnico/melodici ben alternati tra di loro.

La strada musicale battuta dagli Ardent Nova trova l’incrocio delle linee accuratamente scolpite da Amon Amarth ed Ensiferum. L’ascolto di questo album d’esordio è fulmineo e scattante (Mike si deve essere molto divertito con la sua chitarra e questo aspetto devo dire che emerge distintamente), scorre davvero rapido e non carica l’ascoltatore con inutili ed eccessivi pesi.

Un pezzo come Rise from the Ashes è molto convincente, soprattutto quando il refrain “mette le ali” lasciandosi ricordare con affetto (per non parlare delle melodie sopraffine). Tale qualità non verrà tuttavia replicata nel corso dei minuti rimanenti, con un focus così centrato e vincente il disco evita però con discreta abilità il rischio di sprofondare, e le canzoni che formano la tracklist si depositano in qualità di valido intrattenimento.

Avremo anche la battagliera e rapida Stronger than Time, l’epica e scandita cavalcata Sound the Horns (seconda mia preferita, pezzo capace di far salire l’intensità), mentre il ritornello di Chieftain metterà in linea una discreta selva di prigionieri.

Gli Ardent Nova hanno buttato le basi per un qualcosa che potrà – se accudito a dovere – sicuramente migliorare. Al momento questo disco vale “solo” come un buon biglietto da visita, come l’intrattenimento che lascia spazio all’immaginazione. Un puntello che solo i maniaci del settore potranno adoperare per completare al meglio le loro discografie.

60%

Summary

Wise Blood Records (2023)

Tracklist:

01. Intro
02. Rise from the Ashes
03. Pagan Thunder
04. Stronger Than Time
05. Sound the Horns
06. Chieftain
07. In Darkest Ages
08. Ardent Nova