L’impronta del black metal dei Dark Funeral guida le orde demoniache rilasciate da Black Cosmic Elements. Questo il titolo del disco d’esordio per il monicker Aran Angmar (2/3 olandese e 1/3 greco per la registrazione).
Il gruppo confeziona un lavoro solido, scorrevole, e caratterizzato da accenti diabolico-melodici particolarmente marcati, oltre che dannatamente accattivanti. Ma a dire il vero, il risultato appare come un “festival svedese” che prende vita. Tributato a dovere attraverso sagaci riferimenti che vanno a scolpire dinamiche care ora ai Dissection, ora ai più feroci Naglfar e Setherial. Il tutto senza dimenticare di passare per alcune strade dove si annidano i percorsi intrapresi dai Necrophobic.
Gli Aran Angmar si concentrano su un approccio sicuro, evitando voli pindarici. Il loro primo disco funge da corazza impenetrabile, dove si fa l’essenziale con cura, cercando di fare bene senza impressionare forzatamente, e con l’intento di uscire da un sentiero tracciato con precisione, dove il pilota automatico è ben attento a rilevare ogni minimo scivolone. Quando ti metti in questa situazione, devi necessariamente far parlare le canzoni, evitando il rischio di annoiare l’ascoltatore. E devo dire che, fortunatamente, gli Aran Angmar riescono a scansare questo ostacolo. Black Cosmic Elements non è di certo quel “must-have” che la copertina potrebbe far intuire o addirittura sognare (l’acquisto in vinile, però, è decisamente allettante). E’ comunque un buon disco di black metal nordico, suonato da musicisti preparati, addestrati a portare a termine un compito preciso, ma difficile da descrivere in termini emozionali.
Una mezz’ora rapida e, se vogliamo, “indolore” (qui entrano in gioco i gusti personali e i percorsi di ascolto di ciascuno) che riesce comunque a offrire abbastanza. Soprattutto grazie alla traccia iniziale Sovereign e alla successiva e criptica Into the Lawless Abyss, brani capaci di lasciare subito il segno, come se le dita fossero entrate in un barattolo di marmellata. Forse la parte finale del disco perde un po’ di smalto, ma il risultato complessivo era già stato impostato, senza deviare verso territori rischiosi o incerti.
Gli Aran Angmar si rivolgono a chi è ancora disposto e desideroso di scoprire nuova musica. Un esordio positivo per una carriera che sembra aver preso il via con il piede giusto, grazie a questo primo e solido mattoncino. Black Cosmic Elements intrattiene e potrebbe persino – nel suo piccolo – offrirvi abbastanza per tenere a bada la monotonia del nuovo giorno. La registrazione è avvenuta in Italia, con il missaggio curato da Giuseppe Orlando negli Outersound Studios. Il risultato – come era prevedibile – paga in tutte le sue componenti, con ogni strumento che fa fuoco con estrema precisione.
Summary
Time Tombs Production (2021)
Tracklist:
01. Sovereign
02. Into The Lawless Abyss
03. Serpents Of The Black Sun
04. A Tongue As A Lash Of Fire
05. Portals To The Universe
06. The Scion
07. Black Cosmic Element