Apocryphal – Dissolution of God

Prosegue il tragitto degli italiani Apocryphal che in occasione di Dissolution of God tagliano il prestigioso traguardo del terzo album in carriera. La band si dimostra sempre più affilata, compatta e focalizzata nel costruire un black metal veloce, barbaro, eppure dotato di quel pizzico di “maledetta melodia” capace di emergere e colpire con metodo alla distanza.

E’ la francese Drakkar Productions a prendere in consegna l’album che ancora una volta sovverte il punto di vista delle vicende narrate dalla bibbia narrando il punto di vista di chi nella storia è stato sconfitto da Dio. Presentato da una copertina molto soddisfacente, Dissolution of God si mette ad arare uno spoglio terreno e a martellare con insistenza secondo le leggi del rapido black metal svedese.

Ma l’essere al cospetto di un’entità italiana è perfettamente riscontrabile e rappresenta il fulcro e tratto distintivo rispetto al tipico omaggio di facciata. La matrice principale è subito rintracciabile, chiara, però verrà come dire “smussata” per fini personali che alla fine non potranno che emergere, donando al tutto un sapore piacevole, certamente motivo d’interesse per una certa frangia di ascoltatori.

Screaming in forma di acido, conquistatore di dinamiche aspre e taglienti, basso presente e sostenitore di ritmiche serrate e laceranti. Il black metal suonato dagli Apocryphal incombe sulle proprie vittime con spirito sadico e senza lasciare nulla al caso. I ragazzi si sono impegnati e hanno speso non poche energie per realizzare un prodotto che possa avere le ermi per combattere l’inflazione musicale nella quale navighiamo da tempo.

Concitata agitazione è quella che si muove all’interno di una tracklist omogenea, netta nei suoi intenti e che vede (per quanto mi riguarda) i suoi momenti più efficaci nella seconda parte del disco.

Gli Apocryphal non riscrivono nulla ma fanno ciò che devono molto bene, non c’è da girarci troppo attorno, i pezzi rispondono all’appello e l’album assume contorni davvero sadici e persuasivi.

Pregevole il riffing di Kill the Dreamer, martoriante e preziosa la title track e si distingue anche Trial of Haughtiness a seconda delle mie preferenze. L’omogeneità comunque domina e con molta facilità ognuno conserverà le sue preferite secondo l’ovvio gusto.

Noteremo avere addosso svariate cicatrici a termine ascolto, gli Apocryphal appaiono tutto fuorché statici, soprattutto non applicano mai un concetto di ruffianeria al loro black metal. Non disperate quindi se un primo passaggio sulle note di Dissolution of God non dovesse essere troppo efficace o positivo, sapere ritornare a ridosso di certe spire ripagherà senz’altro, appagando e facendo rivalutare repentinamente quel valore intrinseco che aleggia sull’opera.

Permettetegli di scorrere e fare il suo corso.

70%

Summary

Drakkar Productions (2024)

Tracklist:

01. Breaking Cosmic Order
02. God Of The Water
03. The Snake Has Spoken
04. Raab
05. Kill The Dreamer
06. Dissolution Of God
07. Nothing Better Than Build The Temple Of Our God
08. Trial Of Haughtiness
09. The Hanged Men Of Mount Peor
10. Emptiness Beyond Godness