Abolish – …from the Depths

Gli Abolish sono un quintetto turco di belle e mortifere speranze che ha appeno svolto il proprio primo “compito” che conta. A proporceli è F.D.A. Records che con …from the Depths da alle stampe un signor disco di mefitico e sulfureo death metal.

Ci troviamo nello stile che da un po’ di anni sta facendo sfracelli nei cuori degli incalliti e voraci deathsters di turno. Il materiale proposto dagli Abolish mette in atto un rispetto per la scena straordinario e si piazza con onore a metà fra l’operato di Incantation ed Immolation, due band che non stanno smettendo di tracciare nuovi limiti alla creatività death metal. Li possiamo senz’altro accomunare ad alcuni nomi di rilievo come Dead Congregation, Disma, Fossilization, Cruciamentum e Father Befouled, qui la partita si rende già più chiara e chi dovere saprà cosa fare per mettere le mani addosso al prodotto.

L’impatto con …from the Depths è già buono a partire da una copertina che da sola incuriosisce, facendoti salire l’attesa e voglia per il genere. Le cose positive fortunatamente non si fermano qua e noi possiamo parlare di un disco strutturato, impavido e se vogliamo pure incosciente nella sua particolare opera di erosione.

Colpiscono con efficacia gli Abolish, impugnano i loro strumenti e lasciano colare tutta la materia necessaria. La base ritmica tiene a bada delle chitarre che pensano sempre ad offrire traiettorie ad ampio raggio. Effetti circolari che entrano subito in funzione con la opener track Pervert Divine Doctrine, un pezzo che si concede pure delle riflessioni melodiche mica da ridere.

La voce di Lucy Ferra sprigiona una forza incredibile (sfido a riconoscere in lei una “gentil donzella”) e ci traghetta nelle forza oscure e doomy di Recm in the Ungodly Lands. La forma fatta e finita stupisce per il fatto di essere al cospetto di un esordio totale, ciò accresce senza dubbio il rispetto verso questa compagine turca che gioca in continuazione lungo criteri fatti di oscuri riflessi.

Gli standard vengono mantenuti elevati grazie al lavoro dei due chitarristi Burak Tavus e Hamit Özmen, autentici forgiatori di portali che conducono a mondi completamente celati ai nostri occhi. Un lavoro saldo il loro, un lavoro che sa esprimere potenza, vigore e misticismo.

Con tale pacchetto ben articolato scorrono in successione Curtain of Night, Beyond the Forgotten of the Otherside, Venomous Saints (pestata e scandita, oserei dire quasi “eroica”, l’ideale per fare la loro conoscenza) e la finale Forsaken Home of the Dead.

Dopo i Serpent of Old un’altra band dalla Turchia che nel 2023 merita il vostro attento interesse.

70%

Summary

F.D.A. Records (2023)

Tracklist:

01. Pervert Divine Doctrine
02. Recm In The Ungodly Lands
03. Ruins Of Empire
04. Curtain Of Night
05. Beyond The Forgotten Of The Otherside
06. Venomous Saints
07. Forsaken Home Of The Dead