Gli A Thousand Sufferings sono una formazione belga che stanca di “tenersi tutto dentro” ha iniziato a produrre materiale discografico nel 2015 con l’album Burden. Un secondo lavoro arrivava nel 2018 (intitolato Bleakness) mentre il 2021 ci ha portato Stilte, prima prova per i Nostri tra le braccia di Immortal Frost Productions.
Ma con gli A Thousand Sufferings si evade un pochino dalle usuali proposte black metal dell’etichetta belga, la quale decide di andare a pescare in casa propria un’entità quantomeno singolare, figlia tanto del doom metal quanto della sana depressione. Non conosco affatto i primi lavori della band, però mi sono buttato a capofitto nell’acquisto ed ascolto di questo Stilte, mosso a dovere dal sacro fuoco dell’intuito. Devo dire che date le premesse sono rimasto pure sorpreso dal realizzare la forma musicale qui prodotta. Il black metal è difatti presente, ma viene sommerso dalla componente doom che appare arcigna, imponente e chiaramente sofferta. Il risultato strizza l’occhio al modus operandi degli Shining (con di riflesso rigurgiti alla Bethlehem), ma il tutto diventa più pesante ed opprimente, rendendo la musica ascoltata particolarmente ragionata e “soporifera” nel suo possibile senso positivo.
Ci troviamo innanzi un disco che necessità di non poca pazienza. Bisogna aspettare i risultati di alcuni sforzi (metteteli già in conto!) che potrebbero allontanare dal prodotto gli ascoltatori meno coriacei ed insistenti. Se però si va in cerca di “un esclusivo tormento” Stilte potrebbe facilmente rappresentare quel fido e nuovo compagno capace di cullare i sogni più inquieti, scanditi e laceranti in territorio black/doom.
Le ritmiche trascinano dentro un vortice negativo e le canzoni si danno il cambio senza mai snaturare l’approccio scelto di calzare lungo questi 41 minuti. Dopo una fraternizzazione travagliata i brani cominceranno ad emergere in tutta la loro grigia e fredda bontà (su tutti vanno ad erigere De eenzame veroveraar e il rilascio/trasporto dato dalla title track). Stilte alla fine raggiunge il suo traguardo pur tenendosi lontano dall’essere definito un qualcosa di veramente imprescindibile; riesce in ogni caso a “sostenere” il peso di cui si fa carico (che poi, se la noia non ti divora vuol dire che la fonte è senz’altro buona) e se vediamo la situazione da quest’ottica non potremo di certo lamentarci.
Una lotta continua tra assenza e presenza va a rendere Stilte interessante e gli A Thousand Sufferings un’entità particolare ed intrigante.
Summary
Immortal Frost Productions (2021)
Tracklist:
01.Geen helden meer
02.De eenzame veroveraar
03.Woestenij der rust
04.Stilte
05.Weerloos in het ijle