Yorblind – Blind…But Alive

Francesi e al terzo disco, i Yorblind hanno come unica pretesa quella di apparire il più compatti e coesi possibile, il gioco riesce loro bene, perché Blind…But Alive intrattiene senza mai condurre alla noia, riempie gli spazi (grazie ad una produzione corposa e cingente) e si permette pure d’azzannare melodicamente senza pietà quando ne avverte il bisogno.

Il loro melodic death metal si avvale di situazioni vagamente alternative, immaginate una bizzarra jam session fra Pantera, At The Gates, Meshuggah e Soilwork e avrete ben presto una vaga idea di quello che andrete qui a vivere. La voglia di colpire grossolanamente prevale, l’aggressione domina incontrastata, urlata e sfogata sempre con l’ultima briciola di fiato in gola disponibile. Si ondeggia, ci concederemo a ritmiche telluriche, sempre dominate da mezzi tempi tendenti a divagare, dove la voce troverà la libertà di spaziare dal brutale allo sfogo passando splendidamente per il pulito (lampante esempio è The Self Centered con le sue smaccate influenze Fear Factory, tutte queste “inserzioni” appaiono ben eseguite e mai forzate).

Blind…But Alive è una corazza che permette di tanto in tanto l’intrusione a qualche scalfittura, l’headbanging è sacro ma nemmeno l’unica imposizione (sarà proprio questa particolarità a renderlo più appetibile o di rilievo rispetto a tanti altri) a cui dovremo sottostare. Questi ragazzi sanno squarciare per poi concedere l’ideale boccata di ossigeno, e lo fanno senza deturpare l’impatto accuratamente generato, l’incedere non può far altro che ringraziare, schiavo com’è per l’ordine delle cose.

Intro (Blind…) e outro (…but Alive) sono strumentali, nel mezzo i sette brani protagonisti, l’uniformità è unica ed incontrastata sovrana fatta eccezione per qualche ritornello di spicco (The Scapegoat e The Self Centered) che si prenderà qualche grado di attenzione maggiore. Da ricordare saranno senza dubbio anche la poderosa opener I Am Not (ve lo dico, l’ho particolarmente apprezzata) o la sconquassante armonia di The Master.

Non c’è da girarci troppo attorno, se saprà fare il suo lavoro Blind…But Alive ve lo farà sapere subito, in altri casi sarebbe meglio lasciare il boccone mezzo masticato, la vostra digestione ringrazierà sicuramente.

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Summary

Klonosphere Records (2015)

Tracklist:

01. Blind…
02. I Am Not
03. The Scapegoat
04. The Exploited
05. The Self Centered
06. The Master
07. Genesis
08. The Teacher
09. …but Alive