KMFDM – Our Time Will Come

Nessuna pietà per la massa, adesso come nel 1983.
Tornano i prolificissimi KMFDM, i dannati cyberpunks politicizzati, l’emozione più perversa dell’intera Neue Deutsche Harte, uno dei pilastri fondamentali su cui si fonde la vostra Industria della Disfatta.

Our Time Will Come – titolo che suona come l’ennesima sentenza – ci regala una band in splendida forma, sempre abilissima nel mescolare rumori manifatturieri, elettronica a dir poco “tabbozza” ed irrefrennabili sfoghi di impetuoso headbang.
Uno stile personalissimo, espresso ed esaltato nelle maniere più varie, grazie ad un’attitudine – ed una coerenza – davvero fuori dal seminato.

►PLAY… la “parodia crucca” Geneau, simpaticamente annunciata da un’innocente Miss Annabella, è un vero inferno di sporcizia metallica ed impazzite schegge da dance floor robotizzata. Un’opener perfetta seguita dalla più funky e rallentata Shake The Cage.
Incertezza per un futuro inesistente, paura di soccombere, ma anche fottuta rabbia anticapitalista e forti dosi di pungente ironia, la proposta dei KMFDM scuote come una scossa tellurica (Respekt) ma allo stesso tempo seduce grazie alle scariche ormonali sussurrate dalla seducente compagna Lucia Cifarelli (Our Time Will Come, piuttosto che Get The Tongue Wet).
Il platter scorre che è un piacere, la possente Salvation regala l’ennesimo riff a dir poco monumentale, mentre Brainwashed è pronta a ricordarci – una volta per tutte – quanto sia cancerogeno continuare a lasciarsi condizionare dall’opinione comune.
Insulse critiche che spesso vedono come bersaglio proprio la band di Sascha Konietzko, spesso derisa e accusata di eccessivo “sentimentalismo” nonchè portavoce di idee e battaglie ormai anacronistiche.
A tutti questi presunti saccenti, condannati a morte nel proprio quieto vivere, persi nel rincorrere il proprio tracciato pieno di egoismo, passività, porte che si aprono automaticamente senza il minimo sforzo, addirittura fieri del proprio becero disimpegno morale, è dedicata la mia recensione.

KMFDM, una delle ragioni per cui valga la pena pretendere un’esistenza più godereccia. Dopotutto, se pure Sasha Grey impazzisce per loro, un motivo ci sarà…

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Riassunto

Metropolis Records (2014)

Tracklist:

01. Genau
02. Shake The Cage
03. Respekt
04. Our Time Will Come
05. Salvation
06. Blood Vs. Money
07. Get The Tongue Wet
08. Brainwashed
09. Playing God
10. Make Your Stand